. E' un film sulla libertà dello spirito, questo, dove tutto il resto, intorno, è invece freno, ostacolo, repressione. Un film su un rivoluzionario (come il precedente di Martone, ), ma del pensiero: sarcastico e , e quindi emarginato, escluso, dall'ipocrita, bigotta e opprimente società dei suoi (solo suoi?) tempi. Ed è un film, più di tutto, su un prigioniero, separato da una felicità che può solo permettersi di guardare da sbarre mentali e morali ben più spesse di quelle vere, : favoloso sì, ma recluso in un corpo deforme e indesiderabile, schiacciato dall'amore di un padre padrone, incatenato nelle convenzioni della vile prudenza di un mondo che non è capace di comprenderlo ma solo di deriderlo e compatirlo.
Affascinato dalla personalità di rottura di un gigante della poesia troppo spesso relegato allo stereotipo, dalla modernità di chi come lui si oppose a facili e fasulle certezze nella consapevolezza che , Martone tenta di dare forma all'universo interiore di Leopardi, raccontando la brama di vita di un genio precocissimo, mosso (dopo anni di studio matto e disperatissimo) da insolente desiderio di gloria, ma allo stesso tempo divorato da barbara malinconia: un intellettuale illuminato e sofferente che tra mirava all'infinito. Un personaggio molto complesso e sfaccettato che il regista napoletano riesce a tradurre lasciando spesso che siano i suoi versi immortali a parlare per lui, rivestendo il suo affresco umano con una contemporaneità (quel discorso sugli individui infelici che dovrebbero comporre masse felici...) in cui la fatica esistenziale va ben oltre la retorica della malattia. Idealmente diviso in due parti, una a Recanati con Leopardi giovinetto recluso nella sua stessa casa e un'altra, ambientata 10 anni dopo a Firenze e Napoli, - interpretato da Elio Germano con grande e tormentata intensità - accompagna nel mondo un poeta e il suo bisogno d'amore: una maggiore astrazione sarebbe stata la benvenuta, ma è indubbio che dell'afflizione il cinema, in questo caso, riesce a essere sollievo e riscatto.