La notte delle stelle? Ecco gli Oscar degli esclusi
Un po' per divertirsi e un po' per provocazione: prima della fatale notte degli Oscar assegnamo i premi agli esclusi: ossia a quelli che sono entrati in nomination. E che forse, invece, ci potevano stare...
MIGLIOR FILM: Mommy
Un'esplosione, anche stilistica, di vitalità: il 25enne Dolan lascia il suo segno nella carne molle del cinema chiudendo a chiave in un'immagine maledettamente stretta il sovraeccitato e nevrotico ritratto di una famiglia disfunzionale. Personalità da vendere, e genio ribelle: il più bel film della stagione.
MIGLIOR REGISTA: Lars von Trier (per Nymp()maniac)
Chi si diverte più di lui? Perfido e malinconico, l'urticante principe di Danimarca inanella un'intuizione più fenomenale dell'altra rileggendo il porno con la mistica dei numeri di Fibonacci, mentre Bach e il metal si stringono la mano. Grandi invenzioni: altro che 50 sfumature di niente.
MIGLIORE ATTORE PROTAGONISTA: Timothy Spall (per Turner)
Non nominarlo nemmeno è una cattiveria senza senso. E' vero, di bravissimi quest'anno ce ne erano parecchi. Ma quando un caratterista di lungo corso, un comprimario di lusso, ti sputa sui quadri e grugnisce come nessuno per trasformarsi finalmente in un prim'attore forse bisognerebbe tenerne conto.
MIGLIORE ATTRICE PROTAGONISTA: Juliette Binoche (per Sils Maria)
Ok, nella cinquina c'è la Cotillard e va benissimo: però la Binoche di "Sils Maria", alle prese coi fantasmi dell'età e con "Eva contro Eva" giganteggia mica poco. Anche perché non c'è nulla di più difficile per un'attrice interpretare un'attrice.
MIGLIOR FILM STRANIERO: Due giorni, una notte
Il più onesto sguardo sulla crisi da qui a un bel po' di tempo: i belgi Dardenne ti costringono a chiederti da che parte stai. Lasciandoti in dote, invece che un pieno di amarezza, un'insperata ripartenza etica.