Non succede ma se succede…: il cenerentolo 2.0 e l’aspirante presidentessa
Lui è un Cenerentolo 2.0, giornalista ultra nerd, sfigato senza appello, vestito male e male assortito; lei è una gnocca superstar bella come (fate vobis) Charlize Theron, una bionda alta tre metri, elegante e candidata alla presidenza <iuesei>: che ci azzeccano insieme? Nulla: e ovviamente questo è il bello. Perché l'amore è cieco, ma il cinema ha tutte le diottrie a posto. Vero: può sembrare sciocchino (e forse lo è) <Non succede ma se succede...>, ma sul canovaccio logoro della love story più improbabile (ricordate <Shrek?>) imbastisce una commedia satirica e anticonformista che non risparmia colpi bassi, pertinente e sul pezzo (brutto titolo a parte...) nello smontare le trappole sdolcinate del film romantico a forza di trovate politically incorrect. Si pensa ai Farrelly e anche agli script di Diablo Cody, ma in realtà qui si cerca di fare scoccare la scintilla dal singolare incontro tra uno degli sceneggiatori di <South Park> con l'autrice del copione di <The Post>. La mossa, avventata, produce i suoi effetti, mentre il regista Jonathan Levine, specialista in risate, sbroglia la matassa. Non c'è grande equilibrio nella storia del ghost writer idealista che finisce cotto per la sua ex baby sitter ora diventata segretario di stato: ma il film ha qualcosa di figo (come quando spara <I'm on fire>), sprazzi divertenti, un senso del bizzarro che non guasta. Esplicita e senza rete, la commedia sposa il grottesco senza rimanerne vittima: e trova in Seth Rogen e nella Theron, due interpreti disinvolti e bene assortiti. Elogio vivente alla strana coppia.