Alonso, il kart e i 12 anni perduti da Pierdante, il medico che visse due volte
"Mi chiamo Fernando e corro sui kart". Ha detto proprio così. E poi ha aggiunto: "Il mio sogno è arrivare in Formula 1". Non c'è niente di male: a 14 anni si può anche sognare. Il problema è che sotto il casco hai la barba e in Formula 1 non solo ci sei già arrivato ma hai pure vinto due mondiali e 32 gran premi e se centri altri tre podi quest'anno fanno cento. Perché sì, ti chiami Fernando: ma sui kart non ci corri già da un pezzo. Glielo devono avere spiegato con calma ad Alonso, con gentilezza: lui che è andato a sbattere in un punto in cui non si può uscire e quando ha guardato in faccia i soccorritori è tornato indietro di 20 anni: "Mi chiamo Fernando e corro sui kart". Un bel cortocircuito: che quella era la McLaren mica la macchina del tempo.
Questa storia - pazzesca davvero - me ne ha fatta venire immediatamente un'altra, che, paradossalmente, avevo appena sentito. In realtà il merito è di Lucio, un amico giornalista e critico, che me l'ha segnalata. Ed è ancora più incredibile di quella capitata ad Alonso. Succede che nel 2013. Pierdante Piccioni, primario del pronto soccorso di Lodi, ha un brutto incidente in auto: perde conoscenza e si risveglia qualche ora dopo. Fatica a parlare e a muovere un braccio. Quando ti prendi un bello spavento a volte si dice: ho perso un anno di vita. Ecco, è successo anche a lui: solo che Pierdante di anni ne ha persi 12. Non ho ancora chiaro se hanno capito o capiranno mai il perché: ma è andata così. Quando il medico si è risvegliato non era più il 2013, ma il 25 ottobre 2001: almeno per lui. Crede di lavorare ancora a Crema e non a Lodi, pensa che la madre sia ancora viva, di avere 42 anni e due bambini: che ora sono vicino a lui, ma di anni ne hanno più di 20 e un filo di barba sulle guance. Non li ha riconosciuti Pierdante, come ha faticato a riconoscere la moglie, che non aveva più i capelli lunghi ma corti e le rughe. E se stesso: "Mi sono guardato allo specchio - ha raccontato - e mi sono messo a piangere". Come in "Interstellar", che lasci i tuoi figli bambini e li ritrovi anziani: a lui è andata così, 12 anni in un giorno. Emozioni, ricordi, sguardi cancellati con un colpo di spugna: la prova è la data sul giornale, se è uno scherzo di cattivo gusto quella no, non possono essersela inventata. E' il 2013, anche se lui si è fermato al 2001: ragiona ancora in lire e scopre che tutti parlano in euro, c'era Bush e si ritrova Obama, sa a malapena mandare una e-mail e si sorprende a scoprire che col cellulare mica ci telofoni solo, ma vai su Internet. E' lì che legge chi è stato in questi 12 anni che gli mancano, cosa ha fatto, cos'è diventato. Forse gli sembra di essere finito in una puntata di "Lost", anzi no: non può sapere che cosa sia. Gli altri, quelli che nemmeno si ricorda di avere mai conosciuto, ci vanno giù pesanti: gli dicono che la Juve, la sua Juve, è stata persino in B: E lì Piccioni forse ha una speranza. Sotto sotto pensa che l'abbiano sparata troppo grossa: è tutto finto, adesso mi dicono che sono su Scherzi a parte. E invece no: c'è andata davvero, la Juve in B. Come un paziente di "Risvegli", Pierdante: solo che il tempo invece di essere trascorso per lui si è fermato, anzi è tornato indietro. Che una roba così ti puà fare uscire pazzo. Anche un medico come lui: che capisce che quel tempo non tornerà più, che quel maledetto incidente gli ha fottuto 12 anni di vita. E allora le pensi tutte: anche a suicidarti. Oppure a combattere, per riprendere la vita per i capelli, esattamente dove l'avevi lasciata. O dal punto in cui credevi che fosse. Lui fa così, si rialza, studia due anni, si aggiorna. Tutti o quasi gli dicono di chiedere la pensione di invalidità e buonanotte ai suonatori. Ma lui no: si aggrappa a quello che era, a quello che è, a quello che - senza saperlo - è stato. Supera test, ammissioni, dubbi: e torna a fare il medico, il primario. E' successo davvero. E' andata così. Lui, Pierdante, ha fatto suo il motto di un presidente che nemmeno si ricorda quando diamine l'abbiano eletto: "Yes, we can".
Lucio dice che è una storia straordinaria per un film: penso proprio che abbia ragione. Anche se il cinema di amnesie ne ha raccontate tante, da "Memento" a "Palombella rossa" (dove a perdersi era, oltre la memoria personale, privata, anche quella storica, collettiva), da "50 volte il primo bacio" a "Se mi lasci ti cancello": ma una storia così ancora no, una storia così sul grande schermo la vorrei proprio vedere. La storia di Pierdante: che ha imbrogliato il tempo.