Il mondo di Sofia
Cinque anni fa, il 17 febbraio del 2017, ho scritto un breve articolo su una ragazza che non si è mai arresa alla sfortuna. Cinque anni dopo, quella stessa ragazza, di nome Sofia (e di cognome Goggia) è ancora sul podio. E non ha ancora smesso di insegnarci che la sfortuna non esiste. Ecco il pezzo del 2017: l’impresa del 2022, invece, la trovate su tutti i siti.
Oggi è venerdì 17: nessuno tocchi ferro. E nemmeno qualcos'altro, per favore. Anche perché una ragazzina di 24 anni dal sorriso grande come una casa ha fatto una scoperta clamorosa: la sfortuna non esiste. Un'affermazione forte: specie se fatta da lei, Sofia Goggia da Bergamo Alta. Che è un'entusiasta che stravede per la neve e sugli sci va come una matta. Un fenomeno davvero: tanto che nel 2013, nonostante la scarsa esperienza, viene addirittura convocata per i mondiali. Si butta a capofitto nel Super G: è quarta, ad appena 5 centesimi dal podio. Non proprio fortunata. Ma fa niente: può sempre andare peggio. Infatti pochi mesi dopo si infortuna gravemente: stagione finita. Va ugualmente alle Olimpiadi: ma da telecronista... Stringe i denti, non demorde: ma a gennaio 2015 un altro infortunio. Poi, finalmente, le cose si mettono a girare per il verso giusto. Podi e piazzamenti: ai mondiali che si stanno svolgendo a St. Moritz è la nostra punta di diamante. Tanto che in combinata è prima dopo la discesa: peccato però che nello slalom esca. Va beh, andrà meglio nella libera: dove Sofia va forte, ma non abbastanza. Quarta, medaglia di legno. Le scappa da piangere ma ce l'ha solo con se stessa. E in un mondo dove tutti, dai politici ai cantanti di Sanremo, accampano alibi e se la prendono con la jella, lei ammette: «La sfortuna non esiste, ho sbagliato io». Chapeau. Brava Sofia. Che a differenza di tanti altri di bronzo non ha la faccia ma solo la medaglia: quella che, dopo mille peripezie e scuse nessuna, ha vinto ieri.