Un minuto di speranza: Agnus Dei, il miracolo è donna
<La fede è ventiquattro ore di dubbio e un minuto di speranza>.
Prega la suora, prega nella neve: al gelo di un'epoca orribile, nel grigio senza sole di una guerra mai davvero finita. Prega come se fosse l'ultima (e l'unica) cosa che può fare: cercando in silenzio sprazzi di Dio, là dove è più difficile vederlo, trovarlo, persino pensarlo. Se volete <immischiarvi>, non restare indifferenti, - nei giorni in cui si parla tanto di violenza contro le donne – fatelo anche al cinema: e andate a vedere questo film bello e severo, spirituale e umanissimo, pieno di pudore e di <vicinanza>, tragico eppure mai rassegnato. Lo ha girato, con raffinata attenzione, Anne Fontaine, romanzando (ma non troppo), nel chiaroscuro della pietà, la storia vera e drammatica delle suore polacche che nel '45 vennero stuprate dai soldati russi. Molte di loro restarono incinta: ad aiutarle, unico contatto col mondo esterno, una giovane dottoressa atea...
Vergogna, senso di colpa, paura, fede, sorellanza, desiderio (proibito) di maternità, tormento, salvezza ripensamento, profondo, di sè: in un film che mina e fa detonare le reciproche convinzioni, la Fontaine evoca spettri di guerre (e abomini) presenti scoprendo che nell'inferno della sopraffazione il miracolo(della comprensione, della disubbidienza) è donna.