Un Leone per Thelma, la regina di Scorsese

Avete presente i meravigliosi combattimenti sul ring di Toro scatenato? Molto del merito è suo. E gli omicidi che toglievano il respiro di Quei bravi ragazzi?  Sempre lei. E il ritmo sincopato e adrenalinico di The wolf of Wall Street? Avete già capito. A me sembra una bellissima idea e mi fa piacere che l'abbia avuta la Mostra di Venezia: quest'anno il Leone è una Leonessa. Ma non una così a caso: un tecnico, una montatrice, una di quelle che sul set non ci va nemmeno. Pensateci: i premi alla carriera, come il Leone d'oro, di solito vanno nelle mani solo di grandi registi o attori di fama assoluta. Se proprio va bene - ma ti dive chiamare Cesare Zavattini - rare volte anche agli sceneggiatori. Ma una montatrice, in passerella, è difficile vederla. Questa volta però accadrà: perché la Biennale onora una delle più grandi del taglia e cuci cinematografico, Thelma Schoonmaker. Una signora di 74 anni che fa parte della Scorsese connection, la squadra di collaboratori fidatissimi da cui Martin non si separa mai. Ma Thelma è qualcosa di più: è l'alter ego di Scorsese, è la donna che detta i tempi del cinema moderno oltre che di uno dei più grandi registi di sempre. Si conoscono da una vita, sono amici da quando erano ragazzi: Thelma da Toro scatenato in avanti ha montato tutti i suoi film. Tutti, non uno sì e uno no. Lei, nata in Algeria e cresciuta ai Caraibi, sa cosa ci vuole: non credo che Scorsese, a questo punto, abbia nemmeno bisogno di spiegarglielo. Se i film di Scorsese sono così riconoscibili, potenti e pieni di energia, è anche perché passano dalle sue mani. Che a vederla così, adesso, sembra uscita dalla Signora in giallo: e invece è davvero una regina e non solo per i suoi tre, meritatissimi, Oscar. A proposito: quest'anno Thelma non l'hanno nemmeno candidata. Che bisogna essere ciechi se hai visto The wolf of Wall Street. Pazienza: si rifarà a venezia. Lei che anche fuori da quella cabina di montaggio ha avuto una vita da vivere: come quendo ha sposato Michael Powell, un genio vero, regista immenso e accantonato, che aveva 35 anni più di lei. Sia Scorsese che Powell il Leone d'oro alla carriera l'hanno vinto: ora è il suo turno. Il turno di Thelma mani di forbice.

Il cinema che verrà: seconda parte

Continuiamo a spulciare i listini delle case di distribuzione in cerca dei migliori film di domani: ecco la seconda parte della nostra inchiesta. Voti compresi.

M 2Voto: 6+

Partono con Step up all in che faceva anche lo stesso, poi però provano il colpo con un adolescenziale più impegnato come Love, Rosie. Per Natale puntano sulla Francia (Santa Claus) per il 2015 hanno Triple nine su un gruppo di poliziotti corrotti con un bel cast, un film di killer  amici da morire con Keanu Reeves e Willem Dafoe (John Wick) e Fallen che puzza un po' troppo di Twilight.

Da non perdere: Triple nine di John Hillcoat

Da evitare:  Step up all in di Trish Sie

La scommessa: Love, Rosie di Christian Ditter

MEDUSA                    Voto: 6,5

Da Ficarra e Picone ad Aldo, Giovanni e Giacomo, dal nuovo di Brizzi a un doppio Genovesi: il diktat è fare ridere. Sperando che non piangano gli incassi. Vista così c'è un po' da preoccuparsi: più quantità che qualità sulla carta. Ma l'asso nella manica si chiama Paolo Sorrentino: che dopo l'Oscar racconta senza Servillo ma con Michael Caine e Harvey Keitel La giovinezza. Rischia tutto invece Luchetti col film su Papa Francesco.

Da non perdere: La giovinezza di Paolo Sorrentino

Da evitare: Tutto molto bello di Paolo Ruffini

La scommessa: L'attesa  di Piero Messina

MICROCINEMA            Voto:  6

Doc musicali a parte, tanta Italia, dando fiducia ai nuovi autori: Ma Take five, visto a Roma un anno fa, è parecchio sopravvalutato, meglio forse aspettare Neve di Stefano Incerti. Il generazionale Fino a qui tutto bene di Roan Johnson è potenzialmente già visto, ma potrebbe convincere per freschezza. Di Francisca, Di Lallo e Misuraca sono oltremodo outsider.

Da non perdere: Neve di Stefano Incerti

Da evitare: Take five di Guido Lombardi

La scommessa:  Fuori dal coro di Sergio Misuraca

MOVIE INSPIRED         Voto:  7-

Operazione recupero: dai Festival hanno preso oggetti smarriti ma apprezzati come Joe, Mud, L'immagine mancantee il difficilissimo a livello commerciale Stray dogs. Poi anche merce più fresca, meglio se roba da duri: Cold in july  ad esempio. O Vice e Black coal. Scelte oculate, per lo più coraggiose.

Da non perdere:  L'immagine mancante di Rithy Panh

Da evitare:  Mud di Jeff Nichols

La scommessa: Blue ruin di Jeremy Saulnier

NOTORIOUS    PICTURES               Voto: 7

Sono giovani ma sanno muoversi: l'11 settembre mettono nelle mani di un buon mestierante come Philip Noyce il fanta adolescenziale (ma c'è anche Meryl Streep) The giver,  storia di un ragazzo in un mondo dove le emozioni sono proibite, poi puntano sul thriller biblico-catastrofico Left behind ma anche su un altro thriller più metropolitano, come Nightcrawler, ambientato nel mondo dei cronisti di nera. E poi c'è l'ultimo film da protagonista di Philip Seymour Hoffman, A most wanted man, di cui si parla già bene. E Posh, sui bad boy di Oxford, dal regista di An education.

Da non perdere: A most wanted man di Anton Corbjin

Da evitare:  Welp di Jonas Govaerts

La scommessa: Posh di Lone Scherfig

OFFICINE UBU                                  Voto:  6+

Il sale della terra dove Wenders incontra Salgado certamente sì: ma Una promessa di Leconte decisamente meno. De la Iglesia potrebbe essere un buon acquisto, come Gemma Bovery: ma Sognando Masterchef  ha già qualche problemino nel titolo.

Da non perdere: Il sale della terra di Wim Wenders

Da evitare:  Una promessa di Patrice Leconte

La scommessa: Genna Bovery di Anne Fontaine

TEODORA FILM                                Voto:  7+

Un film sui gay che appoggiano i minatori anti Thatcher da fare uscire a Natale? E perché no? La Teodora ha coraggio da vendere, ma Pride a Cannes è stato accompagnato da ovazioni interminabili. Poi c'è Wenders che dirige James Franco divorato dal senso di colpa, l'attivissima Susanne Bier di A second chance, i Taviani. E Force majeure, che potrebbe essere la sorpresa.

Da non perdere: Every thing will be fine di Wim Wenders

Da evitare:  I milionari di Alessandro Piva

La scommessa: Pride di Matthew Warchus

 

UNIVERSAL                                     Voto: 6,5

Di tutto, di più: passano da Boyhood, in cui Linklater ha filmato per 12 anni lo stesso ragazzo inventandosi un film sul crescere da molti già considerto un capolavoro, alle Tartarughe ninja. Sì insomma, listino un po' schizofrenico, con Lillo e Greg a Natale, il nuovo Hunger games, un biopic su James Brown e Lucy, la Nikita 2.0 di Besson. Molta carne al fuoco, basta scegliere bene.

Da non perdere: Boyhood di Richard Linklater

Da evitare: Tartarughe ninja di Jonathan Liebesman

La scommessa: Lucy di Luc Besson

Il trailer di Boyhood: https://www.youtube.com/watch?v=oONTvACrOug

 

VIDEA                                               Voto:  7

Un piatto appetitoso: il Macbeth con Fassbender e la Cotillard ha molto del film da non perdere, ma anche Frears che rilegge la leggenda balorda di Armstrong attira parecchio  così come The imitation game, thrilletr criptato con Cumberbatch. Poi c'è Amini, lo sceneggiatore di Drive, che da una parte dirige l'hitchcockiano I due volti di gennaio e dall'altra firma il copione de Il nostro traditore tipo  da Le Carrè. Insomma anche il genere sembra di livello.

Da non perdere:  Macbeth di Justin Kurzel

Da evitare:  Mai così vicini di Rob Reiner

La scommesa: Freeheld di Peter Sollett

WARNER BROS                              Voto: 7+

Sono dei pezzi grossi e non si smentiscono: oltre a chiudere la trilogia de Lo Hobbit giocano un asso come Nolan e il suo Interstellar. Ma c'è anche il nuovo Woody Allen e un bel po' di genere: in cui la commedia The interview potrebbe essere una sorpresa e The judge una bella gara di attori. Per l'estate intanto propongono Sex tape: risate fresche con Cameron Diaz.

Da non perdere:  Interstellar di Christopher Nolan

Da evitare: E fuori nevica! di Vincenzo Salemme

La scommessa: The interview di Ecvan Goldberg e Seth Rogen

Il cinema che verrà: i nostri voti ai listini

Va beh, fa caldo: tempo di arene estive, di saldi (anche cinematografici), di film smarriti e improvvisamente ricomparsi. Potete andare al mare tranquilli: tornate e non vi siete persi niente. Ma domani? D'accordo, domani è un  altro giorno: ma cosa succederà domani? Quali sono i grandi film della prossima stagione? Abbiamo spulciato un po' nei listini delle case di distribuzione: anzi abbiamo fatto di più. Gli abbiamo dato i voti: che sono giudizi, per lo più e ovviamente, sulla carta, basati sulle nostre aspettative, sulle nostre speranze. Un'occhiata al cinema che verrà: tra film da non perdere e da evitare. E quelli su cui scommettere. Pronti magari a ricrederci già domani. Ecco la prima puntata.

 

01       Voto: 7,5

Ha i migliori italiani ed è roba seria: Moretti, Garrone, Olmi... Poi c'è il nuovo di Martone sul giovane Leopardi che potrebbe sbarcare a Venezia, Avati con Scamarcio e la Stone, come anche un'inevitabile serie di commedie (tra Siani e Bruno, la sorpresa potrebbero essere i tre autori di Boris  in campo con Ogni maledetto Natale) per fare un po' di grana. Ma anche due bei rischiatutto come Salvatores e Muccino (che dirige il gladiatore Russell Crowe, mica pizza e fichi)

Da non perdere:  Tale of tales di Matteo Garrone

Da evitare: The search di Michael Hazanavicius

La scommessa: Il ragazzo invisibile di Gabriele Salvatores

20th century Fox:        Voto: 6,5

Tra i più attivi già in estate: prima il nuovo capitolo del Pianeta delle scimmie poi il sequel di Dragon trainer, l'adolescenziale strappalacrime Colpa delle stelle e la nuova labrintica saga Maze runner. Ma occhio soprattutto al ritorno di Fincher con L'amore bugiardo, a Kingsman: Secret service, e ai pinguini di Madagascar in libera uscita per Natale. Ridley Scott biblico è invece un bel punto interrogativo.

Da non perdere:  L'amore bugiardo-Gone girl di David Fincher

Da evitare: Exodus di Ridley Scott

La scommessa: Colpa delle stelle di Josh Boone

Academy Two            Voto: 7

Alta qualità a costo di passare da snob: uscite interessanti specie nel 2015, quando arrivano Leviathan e Timbuktu, già visti e apprezzati a Cannes, ma anche i nuovi Sokurov e Le Guay, quello di Moliere in bicicletta.  E quest'anno largo a Minuscule  e al Diplomacy di Schlondorff.

Da non perdere: Leviathan

Da evitare:  Barbecue

La scommessa:  The stag

Adler                           Voto: 6+

Guarda alle commedie romantiche di qualità: in Professore...per forza (titolo orrendo) Hugh Grant è un premio Oscar in disgrazia che insegna scrittura creativa, in Words and pictures (ai critici Usa piaciuto pochino) l'amore passa tra la lotta tra parole e immagini. Ma nella manica c'è anche il nuovo Malick (con Bale, Portman e Blanchett) e Johnny Depp con Mortdecai. Occhio pure a Child 44, con cast super nella Russia di Stalin.

Da non perdere:  Knight of cups di Terrence Malick

Da evitare: Words and pictures

La scommessa: Mortdecai di David Koepp

Bim                              Voto: 7+

E' sempre sinonimo di gran bei film: per non smentirsi piazza i Dardenne, il nuovo di Akin che forse sarà a Venezia in lotta per il Leone, l'attesissimo ducu-verità della Guzzanti sulla trattatativa Mafia-Stato. E poi da Cannes  Party girl e Foxcatcher. Loach a dicembre lascia invece più perplessi.

Da non perdere: Due giorni, una notte di Jean-Pierre e Luc Dardenne

Da evitare:  Le vacanze del piccolo Nicolas di Laurent Tirard

La scommessa: La trattativa di Sabina Guzzanti

Disney                       Voto:  6,5

Titoloni per tutti dalla casa dello zio Walt: più che il sequel di Planes  e I guardiani della galassia attendiamo Big Hero 6. Into the woods, che gioca con i miti delle favole, ha carte giuste per essere interessante come, forse, anche la Cenerentola di Branagh. Tornano anche gli Avangers e Clooney vola ancora nello spazio, stavolta col regista di Ratatouille.

Da non perdere: Tomorrowland di Brad Bird

Da evitare:  Planes 2

La scommessa:  Into the woods di Rob Marshall

Eagle  pictures            Voto: 7-

Molta varietà nel ricco listino della Eagle, ci si trova un po' di tutto: i pezzi più interessanti sono Serena, in cui la Bier rimette insieme Jennfer Lawrence e Bradley Cooper, l'esordio alla regia di Russell Crowe con The water diviner  e St. Vincent, con Bill Murray. A Natale invece arriva l'orsetto Paddington, british assai.

Da non perdere: Serena di Susanne Bier

Da evitare: Walking on sunshine di Max Giwa

La scommessa: St.Vincent di Ted Melfi

Good films                     Voto: 7

Bravi perché portano in Italia il più bel film di Cannes 2014 (Mommy  di Dolan) e credono anche in Assayas: in listino anche il prossimo di Kechiche  con Depardieu e Infinitely Polar Bear, commedia familiare non delle più scontate. Il documentario sulla Juve però anche no.

Da non perdere: Mommy di Xavier Dolan

Da evitare:  Romeo and Juliet di Carlo Carlei

La scommessa: Infinitely Polar Bear di Maya Forbes

I wonders pictures        Voto: 7-

I re incontrastati del documentario ora scommettono anche sulla fiction: prima il biopic su jimi Hendrix poi soprattutto Frank , tra le sorprese del Sundance, con Michael Fassbender che recita coperto da una maschera. E poi, certo, i doc: quello sul mitico critico Roger Ebert e un dialogo folle e ambizioso tra Michel Gondry e Naom Chomsky.

Da non perdere:  Frank di Larry Abrahamson

Da evitare:  Cathedrals of culture di Autori vari

La scommessa: Is the man who is tall happy? di Michel Gondry

Il trailer di Frank: http://youtu.be/YevgccfRLaA

Koch Media                      Voto: 6

Dal feroce The rover ad Asterix, passando per Le due vie del destino, che potrebbe piacere più al pubblico che non alla critica. E' un misto pisto ancora difficile da decifrare, tra alti e bassi.

Da non perdere: The rover di David Michod

Da evitare:  Wild card di Simon West

La scommessa: Le due vite del destino di Jonathan Teplitzky

Lucky Red                                  Voto:  7-

Questa volta a Cannes (Wld tales e Yimou a parte) hanno pescato poco: ma hanno Tim Burton per il primo dell'anno del 2015, Cantet a L'Avana, Sin City 2 e molti italiani di talento: Ciprì e l'Archibugi in testa. La sorpresa, molto annunciata, è Begin again del regista di Once.

Da non perdere:  Big eyes di Tim Burton

Da evitare: I cavalieri dello zodiaco di Keiichi Sato

La scommessa: Begin again di John Carney