Cinema, Arena estiva, 2025, Articolo Filiberto Molossi Cinema, Arena estiva, 2025, Articolo Filiberto Molossi

Giovane e coraggiosa: l’arena del D’Azeglio fa sul serio

Film in prima visione, nuovi registi (per lo più debuttanti) da scoprire e magari incontrare, rassegne etico-sostenibili, serate evento, attori e attrici che parlano nella loro lingua, tuffi avventurosi nel mare magno (e spesso assai mosso) della storia del cinema: è giovane e anticonformista l'estate del D'Azeglio.

Se l'arena dell'Astra detta piacevolissimi compiti per le vacanze - proponendo un ripasso del meglio della stagione appena conclusa - quella del cinema dell'Oltretorrente, che ha aperto i battenti il 5, percorre strade meno battute e sicure, segnalandosi per varietà, coraggio e ambizione della proposta. Uno sguardo inedito su uno schermo sempre in fiamme che al pubblico chiede, per citare il titolo di uno dei film più interessanti in cartellone, tutto l'amore che serve.

Le prime visioni

Piatto ricco: ben otto i film - uniti dal comune denominatore della qualità - distribuiti in questa lunga estate calda e intercettati dall'arena del D'Azeglio per luglio e la prima settimana di agosto. Dopo «Tre amiche», dalla Francia arrivano anche il coming of age «Tutto in un'estate» (il 25), forte di due César vinti, e in agosto (l'1 e il 2) il commovente ed emozionante «Tutto l'amore che serve», storia di una madre che scopre che il figlio con disabilità cognitiva ha messo incinta la ragazza di cui è innamorato. Francofono ma canadese, invece, «Fino alle montagne» (l'8), storia vera di un agente pubblicitario dal cuore ballerino che molla tutto per diventare un pastore e gestire un gregge. Crisi di coppia e di famiglia invece negli spagnoli (con tante candidature ai Goya, gli Oscar iberici) «Volveréis» (il 12) e «Casa in fiamme» (26 e 27), mentre il corale e palestinese «Happy holidays» (il 18) porta il focus sul presente, concentrandosi sui complessi rapporti interpersonali tra arabi e israeliani. Delizioso, infine, l'americano «Aragoste a Manhattan», ambientato in un ristorante di New York.

Un gioco da ragazzi

È una delle grandi novità dell'estate del D'Azeglio: una nuova rassegna - sotto l'egida di «Accadde domani» e in collaborazione con Cinematocco - che va a scovare registi italiani giovani e promettenti. Una sorta di ballo dei debuttanti che mette in fila cinque film (inediti a Parma) dallo sguardo altro urgenti e non procrastinabili. Si parte il 14 con il doc «San Damiano» (presenti i registi Gregorio Sassoli e Alejandro Cifuentes), ambientato alla stazione Termini, si prosegue il 21 con «Io e il secco» di Gianluca Santoni, l'amicizia tra un bambino e un improbabile delinquente, e si chiude il mese, il 28, con «L'albero» di Sara Petraglia, dure ragazze tra droga e dipendenza. Poi, due appuntamenti ad agosto: il 3 «Ciao bambino» di Edgardo Pistone (che incontrerà il pubblico del D'Azeglio), storia di un 17enne che si innamora di una prostituta e il 6 «Il mio compleanno» di Christian Filippi, anche lui in arena per presentare la sua opera prima. Giovani che raccontano di giovani: in un pugno di film, il manifesto di una generazione.

Per una storia del cinema

È il mare il grande protagonista della rassegna a ingresso gratuito del giovedì: dal nostalgico e divertente «Sapore di mare» a «Travolti da un insolito destino», da «Moby Dick» a «L'isola del tesoro», un cinema senza salvagente visto dallo specchietto retrovisore.

The original ones

Da anni, uno degli appuntamenti prediletti dal pubblico della sala (e dell'arena) dell'Oltretorrente: i film in lingua originale sottotitolati in italiano. Per quattro martedì, a partire dal 15, gli attori parleranno nella loro lingua madre, in questo caso l'inglese: in cartellone, «Giurato numero 2», «A real pain», «A complete unknown» e «Conclave».

Insostenibile

Prosegue anche la rassegna di 24fps, che questo mese porta a Parma registe di grandi documentari ambientalisti: Jennifer Rainsford scende in arena il 13 con «All of ouir heartbeats are connected through exploding stars», sulle conseguenze del devastante terremoto giapponese del 2011.

La serata evento

Ma a proposito di documentari, il D'Azeglio, infine, sfida anche i luoghi comuni sull'alimentazione sostenibile. Dall'Inghilterra arriva infatti «Non sarò mai vegano» (il 10), per nulla scontata riflessione sul nostro rapporto col cibo.

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