Cannes: ecco il pagellone. Prima parte
21 film in concorso, 21 film che inseguono la Palma d’oro: ma qual è il migliore? Con la gara ancora in corso ecco il nostro pagellone.
TUTTI LO SANNO 6+
Un po’ troppo ingenerose le stroncature a Farhadi: è vero, in trasferta in Spagna ha perso di profondità, ma riesce come pochi a detonare i rapporti familiari.
LETO 7+
La sua banda suona il rock: la musica ribelle al tempo dell’Urss. In bianco e nero, con un’energia e una vitalità che trascinano. Una delle sorprese del Festival.
COLD WAR 8
La vetta, fino adesso: in 4/3, con un bianco e nero elegantissimo, la storia d’amore impossibile tra un musicista e una cantante. Struggente come un brano jazz.
LAZZARO FELICE 6,5
Non è molto il mio genere, ma la favola di questo Candido moderno ha fatto centro: un po’ Olmi e un po’ Zavattini, pensando anche a Pasolini.
LES ETERNELS 7
Zhang-Ke usa il melodramma per raccontare ancora una volta i cambiamenti di un Paese, la Cina, che brucia tutto troppo velocemente. Si stava meglio quando si stava peggio.
TROIS VISAGES 7
Panahi si mette in viaggio sulle tracce di Kiarostami: il regista in scena, per riflettere sulla verità delle immagini e sulla libertà di espressione.
LE LIVRE D’IMAGE 5,5
Più che un film, un’opera d’arte moderna. Pro: Godard, a 88 anni, è l’unico regista che ancora sperimenta davvero. Contro: se lo porti in sala sparano all’esercente.
ASAKO 1 e 2 5+
Lei ama lui che sparisce: ma poi incontra uno che è il suo sosia... Minimalista e garbato, ma prevedibile nel’analisi del discorso amoroso.
SHOPLIFTERS 8
Una famiglia di rapitori, più famiglia di quelle vere: il cortocircuito morale di Kore-eda, che ci obbliga a rimettere in discussione le nostre convinzioni etiche.
LES FILLES DU SOLEIL 4
Le guerrigliere curde in un war movie femminista che sembra uscito dalla peggior televisione. Ispirato a fatti veri, ma artificioso e posticcio.
YOMEDDINE 5
Un po’ troppo sentimentalistico questo viaggio in Egitto dalla parte degli ultimissimi. Opera prima d’accordo, ma l’impianto è scontato.