Se Ramona si sente Ray: 3 generations allo specchio
Si chiama Ramona, ma si sente Ray. E' un adolescente imprigionato in un corpo da ragazza, un sedicenne in cerca di sè nel complicato viaggio delle vita, il protagonista di <3 generations>, film gender per eccellenza con cui Gaby Dellal esplora il territorio minato e senza riferimenti della transizione, quando non si è più quello che si è stati ma non si è ancora quello che si vorrebbe essere: una commedia (seria e, a tratti, dolorosa) sull'identità, sulla coraggiosa affermazione del proprio io negato che - nell'affrontare un tema pieno di insidie come quello del cambiamento di sesso - sfocia, in realtà, in un family drama al femminile. Dove, ancora più della trasformazione in atto di Ramona/Ray, conta la fragilità dei rapporti (di forza) e l'indissolubilità dei legami (di sangue) che governano le parti in campo di un anomalo focolare domestico composto dalla ragazza che vuole diventare ragazzo, dalla madre divorziata che l'appoggia e dalla nonna lesbica, che invece è spaventata da quanto potrà accadere. Tre generazioni, appunto, costrette inevitabilmente ad entrare in collisione, ma anche a sorreggersi e a soccorrersi reciprocamente, in un film onesto e sentito ma che avrebbe potuto e dovuto mordere di più. Anche se l'assenza di pregiudizi e il ricorso all'umorismo permettono alla pellicola di trovare la sua strada, complici le interpretazioni della giovanissima Elle Fanning, di Naomi Watts e di una strepitosa Susan Sarandon, 70 anni e non accorgersi di averli.