Le ragazze di wall street: la danza dei soldi
<C’è chi lancia i soldi e chi balla>.
Nell'America dove i magnati della finanza pagano le spogliarelliste con i fondi pensione dei vigili del fuoco, la storia spudorata delle Robin Hood dello strip, le sex bomb che quando posano per una foto invece di <cheese> dicono <money>. E' un film che sa camminare sui tacchi alti, fossero anche siderali zatteroni, <Le ragazze di Wall Street>: glitterato, glam, avido, <gorgeous>, molto fico e altrettanto modaiolo.
Ispirato a una storia vera (un articolo del New York magazine poi diventato virale), si muove a cavallo della grande crisi del 2008, quando alcune stripper decidono di fare soldi drogando i propri generosi clienti (di solito squali di Wall Street) per poi derubarli...
Energico e seducente, elettrico e (quando serve) spietato, <Le ragazze di Wall Street-Business is business> è un originale e ostentato omaggio - sempre volutamente sul filo dell’eccesso - al girl power, là dove la strada per l’emancipazione (mai così trash) è lastricata di lustrini e borse griffate. Il gioco è truccato e nessuno vuole restare fermo al palo, fosse anche quello a cui ci si attacca al night: scandito da mille strisciate di carte di credito (aziendali e non), il bel film gradasso della Scafaria fa la tara a un’umanità innamorata del denaro e del potere, instancabile (e paradossalmente <sincera>) nella sua voglia di avere, di possedere. E’ l’altra metà di Wall Street, quella illuminata dalle interpretazioni grintose e luccicanti di Constance Wu e, soprattutto, di Jennifer Lopez, la ragazza del Bronx che a 50 anni suonati fa un’entrata in scena da diva, mostrando il suo famoso lato b sotto una pioggia di dollari.