Marriage Story: scene da un divorzio
Scene da un matrimonio: ma soprattutto da un divorzio. Che fa sempre delle vittime: a partire dal buon senso. Parte fortissimo, <Marriage story>, con un prologo dove ognuno dei due protagonisti presenta l’altro, un incipit che sembra una dichiarazione d’amore e invece è l’inizio della fine, efficacissimo gioco a contrasto che ti porta dentro a un film scritto molto bene, con talento radical chic, dall’indipendente Noah Baumbach. Un viaggio dentro alla difficoltà di restare individui quando si è prima di tutto coppia: tra violenti crescendo verbali, costosissimi avvocati e figli contesi coast to coast. Lui regista e lei attrice (Adam Driver e Scarlett Johansson) si separano: ma c’è un bimbo di mezzo e tutto - anche decidere quale costume indossare per Halloween -, è improvvisamente difficile. Figlio di genitori divorziati, a sua volta divorziato (dolorosamente) da Jennifer Jason Leigh, Baumbach guarda a Bergman (quei primi piani <rubati> a <Persona>), addolcendo però la follia del tutto con la sua abituale ironia paradossale, nel continuo confronto NY vs LA. Il film è centratissimo, merito anche degli interpreti, strepitosi: se per Laura Dern i 50 sono i nuovi 20, la Johansson regge un monologo infinito. E non sono pochi a pensare che tutta la banda si è data appuntamento per febbraio: alla notte degli Oscar.