Addio fottuti musi verdi: The Jackal, il cinema è un pianeta proibito
E’ un’operazione ambiziosa ma poco riuscita quella che segna lo sbarco al cinema dei The Jackal, il gruppo di youtubers napoletani (da milioni di follower) diventati famosi in tutta Italia con i video-parodia di «Gomorra». Quelli sì esilaranti, a differenza della fantacommedia «Addio fottuti musi verdi» che forse vorrebbe essere la risposta partenopea, con presupposti ed esiti diversi, al «caso Jeeg». Peccato però che la storia di un precario a vita e bamboccione senza rimedio che viene – incredibilmente - assunto come grafico dagli extraterrestri, non strappi, se non raramente, grandi risate. Non si va al di là, insomma, di alcune chicche molto divertenti come la partecipazione autoironica di Gigi D’Alessio (alieno innamorato della Terra) e di battute (il tg che annuncia che la Juve deve restituire 30 scudetti...) che chiamano l’applauso: poco però se confrontato a tormentoni che non decollano mai e a una noiosa rappresentazione del riscatto galattico del disoccupato figlio delle stelle. Per quanto pensato come film e non come collezione di gag e girato con buona professionalità (da Francesco Ebbasta, al secolo Capaldo) a «Addio fottuti musi verdi» manca il ritmo e la scrittura della commedia: si forzano i luoghi comuni, ma il cinema resta un pianeta lontano. E proibito.
Roma, cinema in Festa: ecco il pagellone
Erano tanti i film della Festa di Roma che quest'anno hanno fatto parlare di sè: la maggior parte, tra l'altro, uscirà presto in sala. Per il nostro pagellone, abbiamo preso in considerazione (citandoli in rigoroso ordine di proiezione) i più attesi. Dodici in tutto: come le edizioni della Festa.
HOSTILES 6,5
Gli indiani di ieri come gli stranieri di oggi: è lungo il viaggio che porta alla comprensione. Un western politico fatto come una volta, classico e brutale: odio, pallottole e critica sociale. E un bel finale.
DETROIT 8
Poliziotti sadici e innocenti morti per niente: sembra oggi, ma è storia di 50 anni fa. Priva di punti di riferimento, una grande riflessione sulla violenza da parte del regista americano con più palle di tutti. Una donna, ovviamente.
STRONGER 7-
L'insostenibile leggerezza di essere un simbolo: privato delle gambe, l'americano medio si rialza. Ma, enfasi a parte, il film si interroga sulla retorica tutta a stelle e strisce dell'eroe. E Gyllenhaal si supera.
LAST FLAG FLYING 7+
Tre uomini e una bara. Un ispirato, amaro, ma anche molto divertente on the road esistenziale che costringe una nazione, piena di reduci e rimpianti, a confrontarsi coi suoi fantasmi. Non inedito, ma scritto benissimo.
I, TONYA 7,5
Uno dei più grandi scandali sportivi rivive in un biopic non convenzionale, aggressivo, grottesco, politicamente scorretto: tra finto documentario, criminali che sembrano usciti da un film dei Coen e una Margot Robbie da Oscar.
C'EST LA VIE 7
Un'originale wedding comedy: a essere protagonisti non sono gli sposi ma chi, dietro le quinte, è pagato da loro per rendere tutto perfetto. Molte risate, interpreti perfetti, ritmo jazz: successo annunciato.
INSYRIATED 7
Una famiglia prigioniera della propria casa durante la guerra in Siria: tutto in 24 ore, nel rispetto dell'unità di tempo e di luogo, tra paura, dramma, sacrificio. Nella strenua difesa di un'umanità perduta.
HOSTAGES 7,5
Nella Georgia comunista, dove anche un vecchio disco dei Beatles è un attentato al regime, la tragica fuga di un gruppo di giovani studenti. Una delle sorprese della stagione: storia vera, per ricordare con rabbia.
LOGAN LUCKY 7
Nell'America profonda che ha votato per Trump la versione operaia di <Ocean's eleven>: tra maledizioni e auto veloci, si cerca ancora il colpo grosso. Cast super cool e piacere del paradosso per il ritorno di Soderbergh.
ADDIO FOTTUTI MUSI VERDI 5
Gli youtuber che si facevano gioco di <Gomorra> tentano il grande passo: sul piatto mettono professionalità e qualche idea (Gigi D'Alessio in versione autoironica), ma la loro ambiziosa fantacommedia fa ridere col contagocce.
A PRAYER BEFORE DAWN 7
Il viaggio all'inferno di un pugile rinchiuso in un carcere in Thailandia: lo salverà il ring. Un film fisico e primitivo, che parla con il linguaggio del corpo. Durissimo, crudo e feroce. E con una regia tostissima.
BORG MCENROE 7,5
La partita di tennis più bella di sempre per cogliere l'anima e il tormento di due straordinari campioni, così diversi e così uguali. Il modello è <Rush>: e lo sport torna specchio della vita. Il film che a Roma ha fatto la Festa a tutti gli altri.