2017, Recensione, Festival Filiberto Molossi 2017, Recensione, Festival Filiberto Molossi

Aquarius, la memoria dei luoghi come forma di resistenza culturale

E' l'ultimo baluardo contro la deriva di un mondo dove i morti vengono dimenticati, i palazzi abbattuti e il senso di ciò che è stato smarrito, buttato, perso per sempre. E' un simbolo, è un emblema: ma, più di tutto, è una donna. Una di quelle di cui non farete fatica a innamorarvi: o a rimpiangere di non avere incontrato prima.

E' un bellissimo personaggio femminile quello che si staglia con forza in <Aquarius>, opera seconda, interessante e coinvolgente, del brasiliano Kleber Mendonca Filho. La storia di Clara (una grande Sonia Braga, che ha la stessa età, e la medesima voglia di guardare in faccia la vita, della sua protagonista), unica residente rimasta del condominio davanti al mare dove abita da sempre: capitano di una nave fantasma, come l'anziano di <Up> si rifiuta di vendere e di andarsene, nonostante le pressioni e le minacce più o meno velate della ditta di costruzioni, i consigli degli amici e la perplessità dei suoi figli.

Un film intriso di saudade per un passato oggi divorato da un presente senza scrupoli, una pellicola che il regista trasforma in una forma di resistenza culturale: dove la memoria degli oggetti e l'importanza dei luoghi del proprio vissuto diventano le armi per affrontare un'attualità in cui è sempre più difficile riconoscersi. Ed ecco che così un vitale ritratto di signora, girato con stile informale (è una pellicola che ti tira dentro, che riduce al minimo la distanza tra schermo e spettatore), finisce per assumere anche la veste di film politico: in cui, fuori da quella bella casa piena di libri e dischi in vinile, un Brasile non domo denuncia la sua faccia peggiore, quella della speculazione edilizia, del nepotismo e della corruzione.

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Fai bei sogni, Cannes: il nostro pagellone

Grandi film ma anche grosse cadute nella seconda settimana del Festival: ecco i nostri voti ai film in concorso 

Bacalaureat  8

Un medico cerca di aiutare la figlia a passare un esame: un grande dramma morale su un'umanita' corrotta dal compromesso. 

Aquarius 7,5

Unica inquilina del suo palazzo, una grande Sonia Braga si oppone agli speculatori. Tra nostalgia e denuncia: un bel ritratto di signora. 

La fille inconnue 6 -

Un giallo sulla colpa dove l'Europa non ascolta chi bussa alla sua porta: un po' stanchi e monocordi i Dardenne.

Ma' Rosa 6 

Famiglia di pusher e sbirri corrotti:l; anche Mendoza non è ai suoi massimi livelli: partenza un po' lenta, ma cresce.

Juste la fin du mond 7,5

Ha diviso, e i difetti ci sono: ma l'energia e il talento di Dolan restano inpressionanti, così come la sua capacità di dare del tu al cinema.

The last face 4 

Il peggior film di Sean Penn da regista. Tra melo, documentario e war movie: terzomondismo d'accatto. Fischi.

The neon demon 4 

La deriva estetizzante di Refn in un delirio stilosissimo e autocompiaciuto che sfocia nell'horror. Prenditi una vacanza, Nick. 

Elle 7,5 

Uno dei film più coraggiosi della selezione: inizio choc, poi provocazioni e risate. Una commedia nerissima con una Huppert favolosa.

Le client 7,5 

Farhadi apre crepe nel palazzo vuoto della morale: la voglia di vendetta genera mostri. E la commedia della vita finisce in tragedia.

 

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