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Nomination all'Oscar: ecco i magnifici 8

Rivelate le nomination all’Oscar: sono 8 le pellicole in lizza per il migior film. In un anno nel segno della musica e del black power, a guidare la fila sono però due film d’autore, uno di un regista messicano e l’altro di un greco, che hanno trionfato alla Mostra di Venezia. Ma scopriamo chi gioca per vincere l’Oscar più importante e quante nomination hanno portato a casa.

10 NOMINATION

LA FAVORITA

Non è un gioco di parole: “La favorita” rischia davvero di recitare la parte del grande favorito. Gran premio della giuria a Venezia, è una sarcastica e feroce riflessione sul potere, ambientata nel ‘700 ma ancora attualissima. Attrici da urlo e dietro la macchina da presa il regista più originale degli ultimi dieci anni.

ROMA

Roba da non crederci: si ripete la sfida di Venezia, dove Cuaron vinse il Leone d’oro proprio davanti a “La favorita”. Toccante ritratto familiare, girato in un bianco e nero intimista, è candidato anche come miglior film straniero. Il regista affida i suoi ricordi bambini alla tata: un amarcord affettuoso e riconoscente.

8 NOMINATION

BLACK PANTHER

Un kolossal Marvel in corsa per il miglior film? Si può fare. Forte di un enorme successo, ma pure di recensioni sperticate (soprattutto negli Usa), i supereroi in quota black power portano l’intrettenimento più spettacolare al tavolo dell’alta società. Può essere già contento così, ma non si escludono colpi di scena.

A STAR IS BORN

A mio parere un poco sopravvalutato, ma è piaciuto tanto tanto: i romantici di tutto il mondo fanno il tifo per lui, anche se le sue quotazioni (è uscito ridimensionato dai Golden Globes) sono leggermente in discesa. Appare scontata la vittoria di Lady Gaga per la miglior canzone, più dura il premio come migliore attrice.

VICE

Per capire gli ultimi 20 anni (e più) di storia americana basta guardare Christian Bale che si sciaqua la bocca col colluttorio: è già tutto lì. Bel taglio moderno e ironico per uno dei film più intelligenti e rivelatori del lotto dei papabili. Cinema politico e iconoclasta, che si toglie la polvere di dosso e i sassolini dalle scarpe.

6 NOMINATION

BLACKKKLANSMAN

Un grande ritorno: Spike Lee ritrova la vena giusta e gira una storia incredibilmente vera dove farsi gioco dei razzisti per poi però, amaramente, constatare che in America passano gli anni ma non cambia mai niente. Una commedia politica molto ben scritta con un forte sottofondo di rabbia e di denuncia.

5 NOMINATION

BOHEMIAN RHAPSODY

Arriva tra i film dell’anno sull’onda di un successo mondiale: il film più visto del 2018 in Italia va oltre l’omaggio ai Queen e celebra la parabola umana del divo Freddie. Ha molto per piacere anche se non tutto (specie in fase di scrittura) è da Oscar. Parte di rincorsa e si acconterebbe forse del premio al miglior attore. Who wants to live forever?

GREEN BOOK

Il vincitore dei Golden Globes forse si aspettava qualche candidatura in più: amato più dal pubblico che dai critici, è una sorta di A spasso con Daisy rovesciato, molto classico ma con la punteggiatura nei posti giusti. E E due grandi interpreti. Tra i molti litiganti, proverà ad essere quello che si imbuca al fotofinish.

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Cannes, ecco il pagellone: seconda parte

Finito il festival, con due premi ai film italiani e la vittoria di Shoplifters (voto 8, vedi precdente pagellone), ecco la seconda parte dei nostri voti alle pellicole in concorso.

BLACKKKLANSMAN 7+

Il film che rilancia le quotazioni di Spike Lee: una commedia d'azione politica e anti Trump che fa rivivere l'epoca blaxpoitation. Risate: ma pensando che oggi forse è peggio di ieri.

EN GUERRE 5,5

Da Brizé un altro sguardo amaro e severo alle leggi del mercato: rabbia anticapitalista, ma qui si rasenta il documentario e i tavoli della trattativa si rivelano estenuananti.

UNDER THE SILVER LAKE 4,5

Un frullato poco digeribile di Lynch, Richard Kelly, Cronenberg e Hitchcock. Ironia e citazioni a valanga: ma sembra il film di uno che ha fumato roba non troppo buona.

PLAIRE, AIMER ET COURIR VITE 6

Melodramma gay ben scritto e ben interpretato, non privo di ironia: ma dire che interessi quello che accade è un po' molto.

BURNING 7,5

Tratto da Murakami: prima parte molto bella, meno la seconda, più apertamente thriller. Ma è un film dove a volte durante una sigaretta fumata senza dire niente si dice tutto. 

DOGMAN 8

Un noir metafisico e alienato, un bellissimo spaccato umano che accarezza l'abisso e tende al punto di non ritorno. Marcello Fonte, Palma per il migliore attore a Cannes, è straordinario.

CAPHARNAUM 6,5

Un occhio a Saalam Bombay e un altro a Sciuscià nell'inferno di bambini e immigrati. Un po' già visto, ma forte l'idea di partenza col ragazzino che denuncia i genitori per averlo messo al mondo.

UN COUTEAU DANS LE COEUR 4,5

Ambientato nel mondo del porno gay anni '70 avrebbe potuto essere il Boogie nights francese, ma si accontenta di assomigliare a un brutto film di Dario Argento.

THE WILD PEAR TREE 8

Il cinema di Ceylan è una ragazza che ti eri dimenticato quanto era bella, un bacio rubato, un morso nel vento. Un film che scava anche quando tutti dicono che è inutile.

AYKA 6 +

Ritratto spietato della Russia che si prepara ai mondiali, gelo anche morale, 12 ore al giorno di lavoro, spietatezza diffusa. Anche qui non molto di nuovo: ma una bella ansia.

 

 

 

 

 

 

 

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