Classifiche, Festival, 2018 Filiberto Molossi Classifiche, Festival, 2018 Filiberto Molossi

Festa di Roma: la pagella dei film

Roma, la Festa è finita. Ma quali sono i film migliori (e i peggiori...) visti alla tredicesima kermesse romana? Ecco la nostra pagella.

7 sconosciuti a El Royale 

Fa tutto molto Tarantino: pure troppo. Ma se le fonti sono <Hateful height> e <Four rooms>, questo curioso noir soul e vintage è pieno zeppo di segreti e di colpi di scena. Oltre che di interpreti in gran forma.

Voto: 6/7

Il mistero della casa del tempo

Se Harry Potter incontra la casa stregata: un family movie non particolarmente appassionante e privo di grandissime idee. Divertenti i bisticci tra Blake e Blanchett, ma gli effetti speciali superano le emozioni.

Voto: 5,5

Il vizio della speranza

La parabola cristiana di De Angelis è un film di grandissime suggestioni con alcuni difetti evidenti: ottimo all'inizio, scarno e scorticato, precipita in un finale da Natale a Betlemme in cui sbanda vistosamente.

Voto: 6

Sangre blanca

La sorpresa argentina: una <mula> della droga veglia il cadavere del fidanzato in albergo. Può chiedere aiuto solo al padre che non l'ha mai riconosciuta...Crudo, intenso, esemplare: un piccolo grande film.

Voto: 8

The old man & the gun

L'ultimo Redford (ma è davvero un addio?) ha il sorriso canaglia di un rapinatore gentiluomo: un po' <Prova a prendermi> della terza età, un po' <I ponti di Madison County> ma senza melò. Alla vecchia maniera: simpatico.

Voto: 7-

Beautiful boy

Il figlio finisce nella spirale della droga, il padre prova a salvarlo: impianto abbastanza convenzionale, ma dolore e disagio sinceri. Più dello script funzionano i due protagonisti.

Voto: 6+

 

Se la strada potesse parlare

Il regista di <Moonlight> gira un melodramma nell'Harlem anni '70: lavorando benissimo sulla forma, con una concezione estetica a tratti antitetica a ciò che racconta. Non appassiona, ma c'è del talento.

Voto: 7

The hate u give

In America questo dramma razziale ha recensioni spettacolari: in realtà, pure se  disinvolto nel racconto, tende al predicozzo e il pedagogismo di fondo è un po' alla Disney Channel.

Voto: 5/6

La diseducazione di Cameron Post

Taglio indie e scrittura appuntita per il vincitore del Sundance. Una ragazza omosessuale viene spedita in un centro per <guarire>: un bello spaccato dell'età inquieta dalla parte di chi non vuole sentirsi sbagliato.

Voto: 7+

Boy erased

Come sopra: medesima storia - o quasi - ma stavolta declinata al maschile: interessante l'aspetto religioso (l'omosessualità come colpa davanti a Dio), ma con meno spinta della <Diseducazione>. Cast interessante però.

Voto: 6,5

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Roma, cinema in Festa: ecco il pagellone

Erano tanti i film della Festa di Roma che quest'anno hanno fatto parlare di sè: la maggior parte, tra l'altro, uscirà presto in sala. Per il nostro pagellone, abbiamo preso in considerazione (citandoli in rigoroso ordine di proiezione) i più attesi. Dodici in tutto: come le edizioni della Festa.

 

HOSTILES 6,5

Gli indiani di ieri come gli stranieri di oggi: è lungo il viaggio che porta alla comprensione. Un western politico fatto come una volta, classico e brutale: odio, pallottole e critica sociale. E un bel finale.

DETROIT 8

Poliziotti sadici e innocenti morti per niente: sembra oggi, ma è storia di 50 anni fa. Priva di punti di riferimento, una grande riflessione sulla violenza da parte del regista americano con più palle di tutti. Una donna, ovviamente.

STRONGER 7-

L'insostenibile leggerezza di essere un simbolo: privato delle gambe, l'americano medio si rialza. Ma, enfasi a parte, il film si interroga sulla retorica tutta a stelle e strisce dell'eroe. E Gyllenhaal si supera.

LAST FLAG FLYING 7+

Tre uomini e una bara. Un ispirato, amaro, ma anche molto divertente on the road esistenziale che costringe una nazione, piena di reduci e rimpianti, a confrontarsi coi suoi fantasmi. Non inedito, ma scritto benissimo.

I, TONYA 7,5

Uno dei più grandi scandali sportivi rivive in un biopic non convenzionale, aggressivo, grottesco, politicamente scorretto: tra finto documentario, criminali che sembrano usciti da un film dei Coen e una Margot Robbie da Oscar.

C'EST LA VIE 7

Un'originale wedding comedy: a essere protagonisti non sono gli sposi ma chi, dietro le quinte, è pagato da loro per rendere tutto perfetto. Molte risate, interpreti perfetti, ritmo jazz: successo annunciato.

INSYRIATED 7

Una famiglia prigioniera della propria casa durante la guerra in Siria: tutto in 24 ore, nel rispetto dell'unità di tempo e di luogo, tra paura, dramma, sacrificio. Nella strenua difesa di un'umanità perduta.

HOSTAGES 7,5

Nella Georgia comunista, dove anche un vecchio disco dei Beatles è un attentato al regime, la tragica fuga di un gruppo di giovani studenti. Una delle sorprese della stagione: storia vera, per ricordare con rabbia.

LOGAN LUCKY 7

Nell'America profonda che ha votato per Trump la versione operaia di <Ocean's eleven>: tra maledizioni e auto veloci, si cerca ancora il colpo grosso. Cast super cool e piacere del paradosso per il ritorno di Soderbergh.

ADDIO FOTTUTI MUSI VERDI 5

Gli youtuber che si facevano gioco di <Gomorra> tentano il grande passo: sul piatto mettono professionalità e qualche idea (Gigi D'Alessio in versione autoironica), ma la loro ambiziosa fantacommedia fa ridere col contagocce.

A PRAYER BEFORE DAWN 7

Il viaggio all'inferno di un pugile rinchiuso in un carcere in Thailandia: lo salverà il ring. Un film fisico e primitivo, che parla con il linguaggio del corpo. Durissimo, crudo e feroce. E con una regia tostissima.

BORG MCENROE 7,5

La partita di tennis più bella di sempre per cogliere l'anima e il tormento di due straordinari campioni, così diversi e così uguali. Il modello è <Rush>: e lo sport torna specchio della vita. Il film che a Roma ha fatto la Festa a tutti gli altri.

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