2017, Festival, Recensione Filiberto Molossi 2017, Festival, Recensione Filiberto Molossi

Fortunata, una strategia basata sull'amore

 <Devi fare una strategia basata sull'amore>.

Che mica servirebbe solo a lei, a Fortunata: sempre di corsa, col reggiseno che spunta dalla canottiera, il rossetto messo in fretta, la ricrescita nei capelli. Novella Antigone in guerra colmondo, incapace di non ribellarsi alla sua meschinità: con quel nome che sa di sberleffo, che non le rende giustizia. Ma anche a Sergio Castellitto che il cuore, quello, ce lo mette sempre: piuttosto manca un po' di sobrietà, di misura, di equilibrio. Succede così praticamente in tutta la sua produzione da regista e non fa eccezione nemmeno <Fortunata>, il film sudato e proletario che ha girato in una Roma assolta e multiculturale. Traducendo in immagini una sceneggiatura della moglie Margaret Mazzantini, che immagina la parabola di una giovane madre (Jasmine Trinca, bravissima: e premiata come migliore attrice di Un certain regard a Cannes) che cerca di guadagnarsi giorno per giorno il suo diritto alla felicità:  tra un ex marito violento, gli usurai cinesi,  il sogno nel cassetto di aprire un negozio da parrucchiera...

Ambientato in una borgata quasi immaginaria da tanto la realtà sembra abitare altrove, il filmdi Castellitto ha un gran bel personaggio, viscerale, ma porta all'eccesso, saturandole, situazioni già estreme, smarrendosi in una ridda di personaggi improbabili, canzoni troppo facili sparate a tutto volume, dialoghi che anche no (<E' importante il teatro>. <Ma la fregna di più>), sedute di analisi che farebbero rabbrividire Freud e Musatti, lunghi assoli di tromba,  amiche che sembrano uscite da un (brutto) film di Almodovar.

Dedicato a chi, nel mondo, si sente poco più di un numero ritardatario, di quelli che non escono mai, umanità invisibile che può contare solo su se stessa, <Fortunata> guarda con affetto quel difficile stare a galla di chi convive, con dignità, con i suoi incubi: ma se da una parte Castellitto sa dirigere gli attori, quando la pellicola alza il tono e aggiunge invece di asciugare sbanda in maniera evidente. E quando accade è troppo tardi: non c'è strategia che tenga.

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I 7 film da non perdere a Maggio

Maggio? Fa rima con coraggio: la primavera non spaventa il cinema che scommette sull'usato sicuro - i nuovi capitoli di Alien e de I pirati dei Caraibi - e sui grandi autoriun po' offuscati (Malick e il suo super cast) ma, nel mese di Cannes, porta sullo schermo molti altri film interessanti. Roba da cacciatori di perle: noi ne abbiamo scelte 7, cercando di evitare i blockbuster annunciati. più scontati. Citando invece i titoli meno scontati.

1. SCAPPA - GET OUT

Cosa succede se "Indovina chi viene a cena" incontra l'horror? Presto detto: il risultato è un film costato 4 milioni e mezzo che finisce per incassarne 170. Un fenomeno, ma mica solo al botteghino: perché dietro il paravento del genere, si parla di razzismo, diversità, discriminazione.

Esce il: 18

2. 7 MINUTI DOPO LA MEZZANOTTE

Pessima traduzione dell'originale "A monster calls", è la storiadi un 12enne costretto ad affrontare la malattia terminale della madre: l'immaginazione, però, prende il sopravvento. Così il fantasy - come ne "Il labirinto del fauno" - si mescola al dramma, la fiaba stringe la mano del melò.

Esce il: 18

3. UNA SETTIMANA E UN GIORNO

Una coppia che ha perso il figlio elabora il lutto: e così un padre scopre di potere sopravvivere grazie all'aiuto del migliore amico, un po' cialtrone, del suo ragazzo. Da un americano di Israele, un film agrodolce che nel tunnel della fine vede la luce di tutta la vita che (ancora) c'è.

Esce l': 11

4. RITRATTO DI FAMIGLIA CON TEMPESTA

Uno scrittore in crisi, divorziato e con un figlio che non vede quasi mai, passa una notte con i suoi cari complice una tromba d'aria. Nuova riflessione sull'universo famiglia da parte di un regista giapponese capace di raccontare come pochissimi i legami invisibili del sangue e dell'affetto.

Esce il: 25

5. CUORI PURI

Storia d'amore tra due ragazzi provenienti da contesti completamente differenti: fra borgate, Dio e briciole di speranza. Un esordio che promette parecchio bene. E tiene alta a Cannes (nella Quinzaine) la bandiera dell'Italia che sa ancora raccontare storie e sentimenti.

Esce il: 24

6. SICILIAN GHOST STORY

Curioso sin dal titolo, non è solo l'opera seconda di due registi che trionfarono a sorpresa con "Salvo" a la Semaine de la critique di Cannes, ma anche il film che la Semaine quest'anno la apre in pompa magna. Un ragazzino scompare: una tredicenne innamorata di lui si ribella all'omertà e lo cerca ovunque.

Esce il: 18

7. FORTUNATA

Castellitto regista è sempre un grosso rischio: calca la mano, sfocia nel melò. Ma Jasmine bionda e tatuata, perduta e non sconfitta, potrebbe essere una forza della natura capace di lasciare il segno anche a Cannes. Nella periferia romana, il ritratto di una donna non comune.

Esce il: 20

 

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