Manchester by the sea, tra colpa e redenzione nell'inferno in terra
C'è un cinema che è onesto, anche con se stesso: e racconta - anche quando sono <solo> storie -, le cose come sono, chiamandole col loro nome. E' un posto speciale dove puoi permetterti persino di non farcela: di non essere all'altezza, di non riuscire a buttarti tutto dietro. E' il cinema di cui fa parte anche il riuscitissimo <Manchester by the sea>, dolente coming home di Kenneth Lonergan (regista di sole altre due pellicole, di cui una, quella d'esordio, <Conta su di me>, molto riuscita), un film di sopravvissuti con poco da chiedere e troppo da espiare, dove l'elefante nella stanza (la verità che tutti sanno ma di cui nessuno parla) è la macchia umana che non puoi mondare.
Attraversato, anzi squarciato, da flashback che ridisegnano i confini della colpa, di un fardello troppo pesante, per chiunque, da (sop)portare, il film racconta di Lee, anonimo custode e tuttofare di condomini, richiamato in fretta al paese a causa della scomparsa improvvisa del fratello. Il quale, anche da morto, gli tira un brutto scherzo: nominandolo tutore, lui che ha un passato con cui non riesce a fare pace, del figlio sedicenne...
Candidato a sei Oscar (è, insieme a <Moonlight>, l'unico vero rivale dello strafavorito <La La Land>), commovente e intimista, il film di Lonergan (già sceneggiatore di <Gangs of New York>) è grande anche e soprattutto nel suo non volerlo essere, in quella capacità sottoesposta di coniugare i sentimenti e mescolare i toni, in quel dirsi tutto anche senza dirsi niente.
Scritto molto bene, senza pause, naturale e spontaneo nell'esposizione, <Manchester by the sea> - toccante sia nel rapporto goffo (che spesso sfocia nella commedia) tra zio e nipote (Lucas Hedges, una scoperta) come nel confronto drammatico (ma non caricato né morboso) tra Lee e i suoi demoni (splendida, non solo per intensità, la sequenza dell'incontro tra il protagonista e l'ex moglie, Michelle Williams)-, va in cerca di redenzione là dove non c'è rimedio, respirando l'aria autentica di giubbotti a metà prezzo, gite in barca, risse da bar. Mettendo al centro del suo universo un personaggio sconfitto e smarrito, nonché completamente <bloccato>, a cui viene concessa una seconda occasione: quella che coglie al volo Casey Affleck, non più solo <fratello di>, ma autore di una magnifica interpretazione in sottrazione.