Mostra del cinema: i voti ai film di Venezia
Mentre la Mostra del cinema è ancora in corso diamo i voti ad alcuni dei film principali presentati.
FIRST MAN 7,5
Chiedi la Luna: per la serie partire col piede giusto. Quello di Armstrong. Umano troppo umano, un film sulla morte proteso alla rinascita.
THE FAVOURITE 8
Uno dei film migliori: Lanthimos porta il suo cinismo caustico nel ‘700 inglese. Dove il potere è donna e l’ambizione recita a soggetto.
ROMA 7,5
Cuaron torna a casa per un personalissimo Amarcord in un bianco e nero. Un film pieno di affetto e riconoscenza. E amarezza: che non vince però la speranza.
A STAR IS BORN 5,5
Bella la chimica tra Lady Gaga e Bradley Cooper (qui anche regista) ma il film, remake di altri mille, è di scrittura frettolosa. Ma può incasssre bene.
NON FICTION 7
Tra rivoluzione digitale e girotondi sentimentali in attesa che tutto cambi perché tutto rimanga uguale. Un raffinatissimo Assayas capace anche di ironia.
SUSPIRIA 7
Un non remake esteticamente bellissimo, un film politico e seducente sul corpo e sul suo linguaggio ambientato in un cruciale ‘77. Peccato per il finale grand guignol.
TRAMONTO 8
Nemes gratta con le unghie la vernice della Storia: per osservare da vicino la dissoluzione di un’Europa ieri come oggi sull’orlo del precipizio. Giù il cappello.
PETERLOO 5,5
Leigh non sbaglia una faccia, ed è bravissimo nel risuscitare pittoricamente la Storia, ma avrebbe dovuto essere decisamente più audace e conciso.
THE BALLAD OF BUSTER SCRUGGS 5,5
I Coen non al loro meglio: sei raccontini western, con qualche ideuzza divertente, ma per lo più storielle in saldo. Manca il Grinta: e la grinta.
THE SISTERS BROTHERS 7
Nel vecchio West, inatteso, c’e anche Audiard: tra uomini capaci di uccidere un orso ma tentati dal dentifricio. Bella scrittura, John C. Reilly da premio.
Il cinema che verrà: i film che vedremo-parte II
Proseguiamo nella nostra carrellata dei listini alle principali case di distribuzione: film da vedere o da evitare della prossima stagione. Uno sguardo, ovviamente ancora sulla carta, del cinema che verrà.
WALT DISNEY
I numeri uno: una maxi potenza. Con molti cartoon e altrettanti super eroi: e un'armata di sequel e reebot. Si parte a giorni con il sequel di <Ant man>: a seguire <Ritorno al bosco dei 100 acri>, sull'inventore di Winnie the Pooh e <Gli incredibili 2>, dalle prime sequenze simpatico ma un filo stanco. <Lo schiaccianoci e i 4 regni> è magniloquente, <Ralph spaccatutto 2> una divertente parodia del Web. A Natale rifanno <Mary Poppins> (con Emily Blunt), poi nel 2019 ancora <Avengers>. Ma anche il <Dumbo> di Tim Burton. Molti successi annunciati: tutti di qualità?
VOTO: 6/7
Da non perdere: Dumbo
Da evitare: Il re leone
Il top della scorsa stagione: Avengers: Infinity war
20 CENTURY FOX
Provano a partire forte a fine mese con Mission: Impossible che ha avuto ottime recensioni, poi hanno il nuovo di Steve McQueen, con le sue vedove criminali, l'attesissimo biopic dedicato a Freddie Mercury. C'è parecchia sci-fi: a natale, ad esempio, si punta sul robottone-maggiolino <Bumblebee>, ma il colpo ad efetto potrebbe essere <The favourite>, in concorso a Venezia, dell greco geniale Lanthimos.
VOTO: 7
Da non perdere: The favourite
Da evitare: Alita
il top della scorsa stagione: assassinio sull'Orient Express
UNIVERSAL
<Il primo uomo> ha tutto (dall'apertura di Venezia in poi) per essere un grande crac, il nuovo Spike Lee è un buon film, <Boy erased> dà l'idea di potere essere interessante. Poi tante commedie (troppe?) e l'infinita saga di <Halloween>. E il film sul (anzi con) il Papa.
VOTO: 7-
Da non perdere: Il primo uomo
Da evitare: Come ti divento bella!
Il top della scorsa stagione: Cinquanta sfumature di rosso
VIDEA
Ha le carte per diventate la sorpresa di stagione: <Suspiria> di Guadagnino dalle prime immagini sembra bellissimo, von Trier farà discutere ma noi siamo largamente pro, <On the basis of sex> incuriosisce. In squadra anche il nuovo Neil Jordan e il dramma del Kursk raccontato da Vinterberg. Bravi.
VOTO: 7
Da non perdere: Suspiria
Da evitare: New York Academy Freedance
Il top della scorsa stagione: C'est la vie
VISION
Le prime sequenze de La paranza dei bambini che Giovannesi (il regista di <Fiore>) ha tratto da Saviano sono potentissime: ma loro puntano molto (a Natale) su <I moschettieri del re>, Dumas rivisto al setaccio dell'Armata Brancaleone. Rischio enorme: ma se funziona fa il botto. Il nuovo Siani anche no, meglio la Pasqua di Milani/Cortellesi. Di <Colette> si legge abbastanza bene, <Tutti in piedi> in Francia è stato un successo, <Cosa fai a Capodanno?> non è la commedia che correrei a vedere.
VOTO: 6,5
Da non perdere: La paranza dei bambini
Da evitare: Cosa fai a Capodanno?
Il top della scorsa stagione: Come un gatto in tangenziale
WARNER BROS
Di tutto e di più: listino di grande quantità, dove convivono gusti anche opposti. Tra le cose migliori, a prima vista, <A star is born>, uno dei super eventi di Venezia 75, <Cocaine: la vera storia di White boy Rick>, <Quello che non uccide>, nuovo capitolo della saga Millennium e il sequel di <Animali fantastici> (prevedo soldi). Curiosità per <La prima pietra> che riporta sul grande schermo Corrado Guzzanti e per <Il testimone invisibile> con Scamarcio/Leone.
VOTO: 6/7
Da non perdere: Cocaine: la vera storia di White boy Rick
Da evitare: Godzilla 2
Il top della scorsa stagione: Jumanji
M2
Il cavallo di punta è il soffertissimo L'uomo che uccise Don Chisciotte, progetto infinito di Gilliam: primi giudizi non entusiastici, vedremo. Sulla carta meglio Nomis di Escape plan 2. Hotel Mumbai è un debutto da seguire, il cane robot di <Axl> potrebbe trovare (qualche) consenso.
VOTO: 5,5
Da non perdere: Hotel Mumbai
Da evitare: Escape plan 2
Il top della scorsa stagione: E' arrivato il broncio
ACADEMY TWO
<La donna dello scrittore> ha buone critiche, <Il maestro di violino> è in zona attimo fuggente, di <Birds of passage> in America si parla benissimo. il combattivo e impegnatissimo <In guerra> rischia invece di annoiare.
VOTO: 6,5
Da non perdere: Birds of passage
Da evitare: Sir-Cenerentola a Mumbai
Il top della scorsa stagione: Loveless
KOCH
<Revenge> è uno splatter vendicativo un po' sopravvalutato, <Ghostland> ai critici Usa non è piaciuto, <Io, Dio e Bin Laden> non ha fatto sfracelli: se a questo ci aggiungi che il film di punta è il sequel de <L'ape Maia>...
VOTO: 5
Il top della scorsa stagione: Bigfoot junior
ALTRE STORIE
Hanno il merito di recuperare dall'oblio Mademoiselle di Park Chan-Wook, Otzi ha vinto un premio a Giffoni, <La ragazza dei tulipani> arriva invece accompagnato da stroncature. <Il bene mio> va a Venezia alle Giornate: poi un paio di debutti, sulle prime non robustissimi.
VOTO: 5,5
Da non perdere: Mademoiselle
Da evitare: Il giorno più bello
Il top della scorsa stagione: Hotel Gagarin
Chiamami col tuo nome: l'incanto irripetibile di un desiderio chiamato nostalgia
Ha a che fare col desiderio, con l'attrazione, con la scoperta, con la fine dell'adolescenza, con l'urgenza e la necessità della giovinezza: che è quel momento lì, un'estate sola e quella e basta. Là dove il dubbio è se parlare o morire, oppure continuare – ancora, e ancora – a mentire a se stessi. Mentre i corpi, prima che il cuore sia esausto, scrivono un'altra lingua: l'ennesima, e la più comprensibile e autentica, nella babele degli idiomi e dei sentimenti. E' un film così, questo: in cerca di un posto che sia solo suo, di un non ripetibile incanto, di un istante segreto da conservare, sempre proteso verso il bello, smarrito in una sensualità ambigua, e insieme e antica e classica.
Una storia intima e romantica (ma dalla forte tensione erotica) che tocca, con naturalezza per nulla costruita, corde remote: che poi è la ragione, probabilmente, per cui questo piccolo film realizzato a Crema da un regista che nemmeno lo doveva girare si ritrova adesso spalla a spalla coi colossi di Hollywood, fresco di 4 nomination all'Oscar, tra cui quella per la migliore pellicola (non accadeva a un italiano dai tempi de <La vita è bella>...) dell'anno. Parabola davvero singolare e bellissima quella di <Chiamami col tuo nome>, ultrasensibile racconto di formazione sentimentale in cui Luca Guadagnino – regista incompreso e indecifrabile, poco capito in patria e amato invece senza riserve negli States, autore fin qui di film belli e respingenti o semplicemente brutti nella sovraesposizione di un talento sfociato altrove nella presunzione – maneggia con la delicatezza che si conviene ai carichi più fragili o potenzialmente pericolosi la sceneggiatura che il veterano (a giugno saranno 90) James Ivory ha tratto dal romanzo (amato assai nei giri giusti) di Aciman. Riuscendo a fare coesistere Bach e Heidegger, Eraclito e Battiato nello sguardo di Elio (Timothée Chalamet, grande rivelazione), 17enne colto e annoiato che, durante le vacanze, si sente attratto da Oliver, studente 24enne del padre che attira, ricambiandola, la sua attenzione...
Attraversati con grande fluidità gli anni '80, tra le camicie col cavallino e le scarpe con la stella, il golf sulle spalle e i telefoni a gettone, Grillo (quando ancora faceva quello che gli riusciva meglio: il comico) e Licio Gelli, Craxi e <Tootsie>, il walkman e lo zaino Invicta (ovviamente quello giallo e blu...), Guadagnino (che ha già ultimato le riprese del remake di <Suspiria>...) in <Chiamami col tuo nome> mette un po' di Rohmer e tanto Bertolucci (non a caso Aciman è un proustiano come Attilio, il padre di Bernardo), ma in quel resistere che non è desistere dei suoi personaggi trova soprattutto un suo centro, una sua verità: e la sincerità di chi getta la nostalgia nel fuoco guardandola bruciare con dolcezza.