Desconocido, il conto alla rovescia delle responsabilità
Nel conto alla rovescia delle responsabilità, l'esplosione dirompente (e non più procrastinabile) di un sistema marcio e bugiardo che divora risparmi e speranzedi poveri cristi a cui rubare sotto il naso oltre che i soldi anche la fiducia. Usa il cinema di genere, il thriller ansiogeno per la precisione (un misto di <Speed> e <In linea con l'assassino>, che guarda per certi versi anche a <Locke> e <No man's land>), per raccontare però la faccia cupa di una realtà attualissima e stringente, <Desconocido>, debutto vendicativo e catartico di uno spagnolo 41enne, Dani De La Torre, che denuncia, con stile vigoroso, i delitti senza castigo di un mondo bancario avido e infedele, capace solo di distribuire polpette avvelenate a un'umanità (almeno apparentemente) indifesa.
Ispirato dal caso della vendita delle participaciones preferentes, un prodotto finanziarioad alto rischio venduto da alcuni istituti di credito spagnoli ai propri clienti senza dar loro alcuna informazione (tutto il mondo è paese....), il film, miccia corta e sempre accesa, racconta in tempo reale di Carlos, spregiudicato direttore di banca a cui un giorno squilla il cellulare. E' un numero sconosciuto (desconocido, appunto) dietro cui si cela una voce che non conosce: quella di un uomo che gli spiega che l'auto dove è appena salito con i suoi figli è piena di esplosivo. E che se non trasferirà tutti i suoi soldi e buona parte di quelli dei suoi clienti in un conto non tracciabile salteranno tutti in aria.
Fondi spazzatura, derivati tossici, titoli trappola: <E adesso che diremo a quelli che li hanno comprati?>. Concitatissimo e claustrofobico, il filmsi avventura nel terreno minato della speculazione finanziaria celebrando il processo a un uomo (e a un mondo) che sembra già condannato a morte. Non tanto il ricatto di chi ha perso tutto a chi è sul punto di farlo, ma, soprattutto, la riflessione espiatoria, oltre che angosciante e minacciosa, di una società priva di morale che si sveglia con una pistola puntata alla tempia. Magari non nuovissimo e non sempre credibile, ma emozionante e senza pausa il thriller bancario (non un gran periodo al cinema per i colossi del credito, già ampiamente sputtanati da <La grande scommessa>...) di De La Torre: che, lasciato il volante nelle mani di uno dei migliori attori iberici, Luis Tosar, innesca l'amarezza sapendo bene che su quella bomba ci siamo seduti tutti.