2019, Recensione, Festival Filiberto Molossi 2019, Recensione, Festival Filiberto Molossi

Le nostre battaglie: la guerra della vita

E' fatto di un realismo struccato e pallido, come una giornata senza sole, tra felpe di seconda mano e straordinari non pagati, <Le nostre battaglie>: nella routine di una guerra che non finisce mai,  dove il bancomat è già a secco il 12 del mese e la vita è comunque e sempre precaria. Parte come un film sul lavoro che logora anche chi ce l'ha quello del franco-belga Guillaume Senez, ma poi, poco a poco, diventa altro: un film sull'assenza, sul vuoto, su un quotidiano resistere – che ha qualcosa di disperato e insieme etico – al mistero di un esilio, alla voglia di smettere di lottare, di provare (perché no) a essere felici.

Sincero e pratico, misurato, nella descrizione dell'umana fragilità di esistenze complesse, l'opera seconda di Senez, premio del pubblico al Festival di Torino, colpisce a freddo e senza preavviso: un giorno la moglie di Olivier, operaio e sindacalista 40enne di una fabbrica alienante, se ne va. Sparisce nel nulla, mollando tutto: impiego, città, ma anche marito e  figli che ama. Costretto a reinventarsi come padre, soffocato dagli interrogativi e dalle urgenze, Olivier (Romain Duris, magnifico Cipputi) combatte, dentro e fuori casa, per non crollare.

Tormentato, mai retorico né accusatorio, asciutto eppure empatico nell'affrontare un privato spiazzante, in quel contorcersi senza spezzarsi, il film si stringe a un personaggio confuso, arrabbiato, indifeso e impreparato davanti (in famiglia come in fabbrica) alle scelte degli altri: incapace di riconoscere i segnali della malattia, ma infine in grado di sopportarne la convalescenza. Per ripartire, al di là di quello che è lecito capire: e andare incontro, senza illusioni ma con rinnovata speranza, a un giorno migliore.

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Classifiche, 2019 Filiberto Molossi Classifiche, 2019 Filiberto Molossi

I 7 film da non perdere a febbraio

E’ il mese degli Oscar, del freddo che smorza ma dei cinema ancora pieni: ma quali sono i 7 film da non perdere a febbraio?

1. IL CORRIERE

Che ve lo dico a fare? 88 anni che grondano leggenda, Clint si rimette in viaggio con un carico enorme sulle spalle: senza filtri, demolisce l’epoca del Web e sulla strada dell’espiazione mette al primo posto la famiglia. Veterano di mille battaglie che sa di non potere vincere il duello col tempo. Non si può fare a meno di Eastwood.

Esce: è già in sala

2. LA PARANZA DEI BAMBINI

Applauditissimo al Festival di Berlino , sembrava già potente e suggestivo dalle primissime immagini rubate alle giornate del cinema di Riccione: testo di saviano, rabbia - da fottuti e fottitori - attuale, nell’epica dei baby face dal grilletto facile che nemmeno l’amore può più salvare.

Esce il: 13

3. TRAMONTO

Film difficile, anzi di più ostico, ambiguo, complesso. Una ragazza che è un simbolo, in un film potentissimo e sonnambulo, mentre l’Europa, ferita e ingannata, cammina (ieri come oggi?) verso il precipizio. Una pellicola con cui il virtuosistico Nemes gratta con le unghie la vernice della Storia.

Esce: è già in sala

4. LA CASA DI JACK

Non per tutti, nemmeno questo: fastidioso e violentissimo, il nuovo film di Von Trier si interroga sul dovere dell’artista di essere cinico. Un efferrato dialogo-confessione tra un assassino e il suo Virgilio. Psicanalisi con delitto: ma è più sadico il serial killer o il regista?

Esce il: 28

5. COPIA ORIGINALE

La storia vera di una scrittrice amante della bottiglia che - per guadagnare i soldi necessari per curare il gatto (e mantenersi) - falsificò decine di lettere di autori celebri scomparsi da tempo. Gli americani ci sono andati pazzi: sceneggiatura ben oliata, interpreti da urlo.

Esce il: 28

6. LE NOSTRE BATTAGLIE

Madre di famiglia scompare da un giorno all’altro, volontariamente: lasciando il marito, operaio e sindacalista di una fabbrica di imballaggi, da solo, con due bambini piccoli…In un’epoca incerta, un bel film sull’assenza, sincero nella descrizione di fragilità complesse, di esistenze precarie, mentre il lavoro logora anche chi ce l’ha.

Esce: è già in sala

7. UN VALZER TRA GLI SCAFFALI

Un 27enne timido e riservato viene assunto in un supermercato: qui si innamora di una donna solare, purtroppo già sposata… La routine trasformata in valzer in un film, accompagnato da ottime recensioni, che cerca in un non luogo la poesia (necessaria) del quotidiano.

Esce: il 14

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