2018, Recensione, Festival Filiberto Molossi 2018, Recensione, Festival Filiberto Molossi

La truffa dei Logan, l'Ocean's eleven degli sfigati

Nell'America che ha votato Trump, sulle note di John Denver, dove sui pick up girano ancora le musicassette, le bimbe partecipano ai concorsi di bellezza, i pantaloni delle signorine sono corti e le unghie lunghissime, l'imprevedibile Steven Soderbergh si rimangia (per nostra fortuna) l'idea di un sin troppo precipitoso ritiro tornando al cinema con <La truffa dei Logan>, l'<Ocean's eleven> degli sfigati: una sorta di versione operaia, contadina e bifolca - ma non meno (anzi...) divertente - di quel suo successo assai più dandy e luccicante. Una commedia d'azione che celebra i losers, gettando un occhio all'umorismo dei Coen: scritto con grande disinvoltura, col solito congegno narrativo a doppio fondo caro al regista di <Traffic>, bei momenti surreali (esilarante la rivolta in carcere) e un senso felice del paradosso, <La truffa dei Logan> è un heist movie che lavora sul genere, tra criminali da strapazzo, auto veloci e <maledizioni>.

Uno sguardo ironico e per nulla accusatorio a un'America fonda, dove sopravvive senza frizzi e lazzi un'umanità male in arnese: come i fratelli Logan, uno mezzo zoppo, l'altro con un braccio finto perché quello vero lo ha lasciato in Iraq. La jella li perseguita, ma, ormai al verde, progettano il colpo grosso...

Tatuaggi, soldi, stivali, piloti new age, anziane signore che guidano macchine viola coordinate con l'abito: rocambolesco e divertente, il film arruola nella sua armata Brancaleone un cast super cool: da Channing Tatum a Adam Driver, passando per un ossigenato Daniel Craig e per la scoperta Riley Keough, 28enne in ascesa che forse sogna di diventare più famosa del nonno Elvis Presley.

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Roma, cinema in Festa: ecco il pagellone

Erano tanti i film della Festa di Roma che quest'anno hanno fatto parlare di sè: la maggior parte, tra l'altro, uscirà presto in sala. Per il nostro pagellone, abbiamo preso in considerazione (citandoli in rigoroso ordine di proiezione) i più attesi. Dodici in tutto: come le edizioni della Festa.

 

HOSTILES 6,5

Gli indiani di ieri come gli stranieri di oggi: è lungo il viaggio che porta alla comprensione. Un western politico fatto come una volta, classico e brutale: odio, pallottole e critica sociale. E un bel finale.

DETROIT 8

Poliziotti sadici e innocenti morti per niente: sembra oggi, ma è storia di 50 anni fa. Priva di punti di riferimento, una grande riflessione sulla violenza da parte del regista americano con più palle di tutti. Una donna, ovviamente.

STRONGER 7-

L'insostenibile leggerezza di essere un simbolo: privato delle gambe, l'americano medio si rialza. Ma, enfasi a parte, il film si interroga sulla retorica tutta a stelle e strisce dell'eroe. E Gyllenhaal si supera.

LAST FLAG FLYING 7+

Tre uomini e una bara. Un ispirato, amaro, ma anche molto divertente on the road esistenziale che costringe una nazione, piena di reduci e rimpianti, a confrontarsi coi suoi fantasmi. Non inedito, ma scritto benissimo.

I, TONYA 7,5

Uno dei più grandi scandali sportivi rivive in un biopic non convenzionale, aggressivo, grottesco, politicamente scorretto: tra finto documentario, criminali che sembrano usciti da un film dei Coen e una Margot Robbie da Oscar.

C'EST LA VIE 7

Un'originale wedding comedy: a essere protagonisti non sono gli sposi ma chi, dietro le quinte, è pagato da loro per rendere tutto perfetto. Molte risate, interpreti perfetti, ritmo jazz: successo annunciato.

INSYRIATED 7

Una famiglia prigioniera della propria casa durante la guerra in Siria: tutto in 24 ore, nel rispetto dell'unità di tempo e di luogo, tra paura, dramma, sacrificio. Nella strenua difesa di un'umanità perduta.

HOSTAGES 7,5

Nella Georgia comunista, dove anche un vecchio disco dei Beatles è un attentato al regime, la tragica fuga di un gruppo di giovani studenti. Una delle sorprese della stagione: storia vera, per ricordare con rabbia.

LOGAN LUCKY 7

Nell'America profonda che ha votato per Trump la versione operaia di <Ocean's eleven>: tra maledizioni e auto veloci, si cerca ancora il colpo grosso. Cast super cool e piacere del paradosso per il ritorno di Soderbergh.

ADDIO FOTTUTI MUSI VERDI 5

Gli youtuber che si facevano gioco di <Gomorra> tentano il grande passo: sul piatto mettono professionalità e qualche idea (Gigi D'Alessio in versione autoironica), ma la loro ambiziosa fantacommedia fa ridere col contagocce.

A PRAYER BEFORE DAWN 7

Il viaggio all'inferno di un pugile rinchiuso in un carcere in Thailandia: lo salverà il ring. Un film fisico e primitivo, che parla con il linguaggio del corpo. Durissimo, crudo e feroce. E con una regia tostissima.

BORG MCENROE 7,5

La partita di tennis più bella di sempre per cogliere l'anima e il tormento di due straordinari campioni, così diversi e così uguali. Il modello è <Rush>: e lo sport torna specchio della vita. Il film che a Roma ha fatto la Festa a tutti gli altri.

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