Un bambino con la faccia di legno, Craxi in esilio, un astronauta che cerca suo padre, una famiglia di truffatori, un Joker e il suo ghigno...: nel frullatore dei sogni dove si mescolano mille e più visioni brillano frammenti di grande cinema. A Riccione, le prime immagini dei film che vedremo: il mondo della settima arte, anche quest'anno, si è dato appuntamento a Cinè dove ben 25 distribuzioni hanno presentato a oltre 2000 accreditati i listini della prossima stagione cinematografica, a volte coadiuvati da testimonial d'eccezione come, tra gli altri, Roberto Benigni, Matteo Garrone, Alessandro Siani e Serena Rossi.
ESTATE RUGGENTE
Il mantra 2019 è quello: portare gli spettatori nelle sale (dai multiplex con aria condizionata alle arieggiate arene) anche nei mesi più caldi. In Spagna ci sono riusciti dopo tre anni di tentativi: al movimento italiano (anzi al Moviement) stavolta basterebbe invertire la rotta e mettere qualche buon numero a bilancio. Per farlo però servono film di richiamo: ecco allora a luglio il nuovo Spider-Man e un altro «Men in black», ma anche - il 18 luglio - «Serenity» , thriller alla «brivido caldo» con Matthew McConaughey: già cult, per signore e signorine di ogni età, la scena in cui si tuffa nudo dalla scogliera. Cladissimo anche agosto: certo, per lo spin off di «Fast and furious», ma soprattutto per la versione carne e ossa (anzi, computer…) de «Il re leone», che la Disney (che nel primo semestre della stagione ha letteralmente dominato il mercato) butta fuori il 21. Occhio però il giorno dopo anche al ritorno all'horror di Pupi Avati, sul grande schermo con «Il signor diavolo». La settimana successiva, il 29 agosto, tocca invece a Servillo e Golino in «5 è il numero perfetto», atteso film del fumettista Igort.
I PEZZI DA NOVANTA
Sono davvero tanti gli «imperdibili» da qui a fine anno e forse anche oltre. Qualche esempio? Il «Joker» versione Joaquin Phoenix (che esce il 3 ottobre) promette meraviglie sin dal trailer (aprirà Venezia?), ma prima arriva l'ultimo Tarantino con Brad Pitt e Leo DiCaprio (19 settembre). Io punterei anche però su «Hustlers» dove un gruppo di spogliarelliste mette nel sacco i broker di Wall Street, così come anche su «Le Mans 66», storia vera di quella volta che la Ford (qui forte di Christian Bale e Matt Damon) fece vedere i sorci verdi a Enzo Ferrari. Un'altra storia vera, «Aeronauts», su due visionari in mongolfiera, promette di portarc tra le nuvole, «Ad Astra», addirittura nello spazio: Brad Pitt cerca suo padre in atmosfere che ricordano un po' «Interstellar» e un po' «2001»: lo vedremo in Laguna? Di sicuro sarà in sala il 26 settembre. Stessa data del molte volte rimandato «Yesterday», che potenzialmente potrebbe piacere tanto: storia di un cantante sfigato che dopo un incidente si accorge che i Beatles non sono mai esistiti. Cosa di meglio che proporre le loro canzoni come fossero sue?
CHI NON MUORE SI RIVEDE
Fate la vostra scelta: meglio «Rambo» o «Terminator»? Tra operazioni nostalgia e bis e tris, il sequel (è un attimo trasformarsi in saga) è ormai una costante di Hollywood: a ottobre torna la strega «Maleficent» a novembre tocca al secondo capitolo di «Frozen» e se scorgete un palloncino rosso attenti che dietro non cia «It», pronto a spaventarci per la seconda volta.
LA RIVINCITA DEGLI AUTORI
Bella partita, questa: agli amanti del cinema di qualità non mancheranno le occasioni di divertirsi. Rai Cinema punta su «Martin Eden» con Marinelli (al 99% in concorso a Venezia) e «Vivere» della Archibugi, mentre per Academy two in autunno esce il bellissimo vincitore della Palma d'oro, «Parasite». C'è l'ultimo di Ozon e di Park Chon-wook («Mademoiselle» da tempo nel congelatore, ma è da recuperare), ma anche il primo film con cast internazionale (la Deneuve, la Binoche e Ethan Hawke) del giapponese Kore-eda, anche lui tra i papabili di Venezia 2019. Non perdetevi poi «I miserabili», polar sociale che è una delle vere sorprese dell'anno, ma fa curiosità anche «Downton Abbey», il film tratto da una serie cult. E di sicuro promettono risate (e non solo) i francesi: «Il daino», «Nous finirons ensemble», «Chambre 212», «La belle époque».
NATALE CON CHI VUOI
Mancano sei mesi ma le case di distribuzione stanno già posizionandosi sulla scacchiera di Natale, periodo fondamentale per il mercato cinematografico. Chi saranno i contendenti? Il film più atteso è il «Pinocchio» di Matteo Garrone: le prime sequenze lasciano a bocca aperta, ma si sa che sul burattino di legno tanti registi hanno sbattuto la testa. Vedremo se il regista di «Reality» e «Dogman» batterà anche questa maledizione. Tornano poi Ficarra e Picone, la Fox scommette su «Il richiamo della foresta», la Universal sul musical (con effetti digitali), «Cats». Ma a Natale c'è anche «L'immortale», film nato da una costola delle serie tv «Gomorra». Insomma, state senza pensieri.
UNO SGUARDO AL 2020
La stagione, appena partita, guarda avanti: in alcuni casì già all'anno prossimo. Molte le anticipazioni interessanti: dall'ultimo film di Muccino, «I migliori anni», che vedremo il 13 febbraio, ad «Hammamet» di Amelio, in cui favino, dopo essersi calato nei panni di Buscetta ora si trasforma in Craxi. Sulla carta pare interessante anche «The Kelly gang» mentre il biopic su Judy Garland sembra un classico film da Oscar race. «Tre piani» segna invece il ritorno alla fiction di Nanni Moretti. Ma molti esercenti attendono come manna dal cielo un altro titolo, quello che aprirà l'anno che verrà: «Tolo Tolo», il nuovo film di Checco Zalone. Batterà tutti i record? C'è tempo prima di saperlo: e molto da vedere. Per sognare ed emozionarsi. In fondo, come fa dire a uno dei suoi personaggi Woody Allen nel suo «Un giorno di pioggia a New York» (esce in autunno) «la vita reale è per chi non sa fare di meglio».