Riapre l’arena dell’Astra: arrivano 4 registi, c’e anche Bellocchio
Undici serate in giugno, più un'appendice - anzi, un gran finale - il prossimo mese. Con l'estate torna - e sì, è una gran bella notizia - anche l'arena dell'Astra. Che apre ufficialmente sabato, ma dove da mercoledì prossimo sfilerà il (miglior) cinema italiano per «Accadde domani». Ogni sera,alle 21.30, un film diverso: proiezioni arricchite, spesso e volentieri, dall'incontro con il regista. Come nel caso della prima visione che il 19 dà il via alla rassegna: «Il corpo della sposa», opera prima che Michela Occhipinti, candidata al «Nastro d'argento come miglior regista esordiente, accompagnerà a Parma. La storia - originale e attualissima - di una ragazza della Mauritania costretta a ingrassare decine di chili prima di sposarsi per soddisfare i criteri estetici degli uomini del luogo. A scendere nell'arena per confrontarsi con il pubblico dell'Astra saranno però - in due serate consecutive, il 26 e il 27 - anche Paolo Zucca e Federico Bondi. Il primo, 47enne regista cagliaritano, ha girato con «L'uomo che comprò la Luna» una commedia brillante e surreale, diventata in breve tempo un vero e proprio caso cinematografico in Sardegna. Si racconta infatti di un agente segreto addestrato a diventare un vero sardo per scoprire chi sull'isola ha comprato la Luna...: un modo per ironizzare, in modo intelligente, su leggende e luoghi comuni dei fieri abitanti di quella terra. Bellissima e «buonissima»: tanto che - prima del film, proposto dall'Astra in collaborazione con il circolo «Grazia Deledda» e dal ristorante Mariposa - si svolgerà una piccola degustazione di prodotti sardi. Il toscano Bondi, invece, già regista di «Mar nero», in «Dafne» si affida a una strepitosa protagonista: Carolina Raspanti, una ragazza affetta dalla sindrome di down, che mette tutta la sua forza ed esuberanza al servizio del personaggio del titolo, una 35enne che deve affrontare la morte della madre e la conseguente depressione del padre. Ultimo incontro, da tutto esaurito, quello del 12 luglio: quando Marco Bellocchio tornerà all'Astra per parlare de «Il traditore», il film - baciato da un grandissimo successo - che il maestro piacentino ha dedicato a Tommaso Buscetta, il più famoso pentito di Cosa nostra. Candidato a 11 Nastri d'argento, l'avvincente affresco umano di Bellocchio sorprende per intensità: raccontando la parabola di un boss che non si sente tale, Bellocchio traccia uno spaccato della recente storia italiana. Ma al di là dei quattro incontri con altrettanti registi, per tutto giugno con «Accadde domani» sarà grande cinema: si va dalla commedia agrodolce, come «Troppa grazia» (il 20) di Gianni Zanasi dove a a una geometra precaria (Alba Rohrwacher) appare la Madonna, a titoli meno visti (ma da recuperare) quali «Croce e delizia» di Godano (il 22), «Ricordi?» di Mieli (il 24) o anche «Ride» (il 28), debutto dietro la macchina da presa dell'attore Valerio Mastandrea. Tra i «compiti per le vacanze» c'è certamente quello da vedere - se non l'avete ancora fatto - il bellissimo documentario di Nanni Moretti, «Santiago, Italia», (il 25), ma è un film interessante anche «Euforia» di Valeria Golino (passa il 21), incentrato sul rapporto tra due fratelli. I fan di Pif poi lo troveranno (il 29), diretto da Luchetti, in «Momenti di trascurabile felicità» (dal libro di Piccolo), mentre quelli di Stefano Accorsi potranno recuperare «Il campione», storia di un giovane fenomeno del calcio irrequieto e arrogante, affidato a un «tutor». Dodici serate per conoscere meglio il cinema italiano della stagione appena passata: e magari sentirsi anche un po' orgogliosi.