Il caso Spotlight: è la stampa bellezza!
Dedicato a quelli che ci sputano addosso: a quelli che, comunque vada, è sempre colpa nostra, a quelli che tanto a cosa servono i giornali, a quelli che nemmeno li leggono perché sono carta straccia. Dedicato a tutti questi: e a quelli che vorrebbero chiuderci la bocca. E' un film importante, necessario, <Il caso Spotlight>; ma non tanto per noi, che ci siamo dentro, ma per chi dai giornali ancora si aspetta qualcosa: rigore, risposte, verità. E non sempre sembra capire quanto sia fondamentale per la democrazia individuale che la stampa libera continui a esistere.
Ha il piglio del miglior cinema di denuncia anni '70, quello civile e scomodo che non aveva paura di scottarsi né di sporcarsi, il robusto film d'inchiesta con cui Thomas McCarthy (è quello de <L'ospite inatteso>) sfida, forte di sei nomination, <Revenant> (e <Mad Max>) nella corsa agli Oscar.
La storia vera di un gruppo di giornalisti investigativi del Boston Globe che nel 2001 svelarono, nonostante continue minacce e intimidazioni, gli innumerevoli abusi sessuali su minori perpetrati da diverse decine di preti della diocesi della città della East Coast, facendo scoppiare un caso che ebbe risonanza mondiale e conseguenze clamorose.
Molto efficace nel cogliere e mostrare nella loro squallida ferocia e ipocrisia le due facce, entrambe orrende, degli abusi, che non sono solo fisici, ma anche spirituali (<quei sacerdoti ci hanno rubato la fede>), <Il caso Spotlight> è un film teso e classico che rispetta i fatti (tutti documentati) e pesa le parole traducendo la coraggiosa e ostinata indagine dei cronisti del Globe non tanto in una sporadica e alla fine inutile guerra santa contro la Chiesa (che peraltro, tramite Papa Francesco, ha preso una posizione netta contro la pedofilia), ma in una grande lezione (sociale e etica) impartita a un intero sistema, marcio, connivente e corrotto.
Nello scandalo di Boston infatti erano implicati tutti: alti prelati, potenti, scuole, famiglie, la pubblica amministrazione: tutti avevano fatto finta di non vedere. E tutti cercarono di insabbiare ogni colpa, ogni vergogna. Uno sguardo impietoso quello del film che non risparmia nemmeno i media, costretti a fare autocritica: per essersi mossi tardi, per avere sottovalutato il problema.
Pellicola corale, <Il caso Spotlight> riunisce molti attori di razza (i candidati all'Oscar Mark Ruffalo e Rachel McAdams, ma anche Michael Keaton, Stanley Tucci, Liev Schreiber, Billy Crudup...) sotto lo stesso tetto senza permettere a qualcuno di prevalere sull'altro, trasformando un cast molto ben amalgamato in una redazione che sa il fatto suo. <Racconteremo questa storia – dice uno dei protagonisti - e lo faremo come si deve>: sì, è la stampa bellezza.